In questo senso sarebbe più facile piazzare Brozovic, il cui costo del cartellino ormai è stato ammortato. Il croato all'inizio si è alternato con Joao come trequartista - insieme hanno giocato appena 63' - e quando si è finalmente acceso (doppietta a Benevento) lo ha fermato un problema al polpaccio. Dopo due mini spezzoni in casa contro Torino e Atalanta, a Cagliari ha confermato il vizietto del gol da trasferta. Un destro in corsa chirurgico - per la seconda volta su assist di Candreva - per diventare con Icardi il nerazzurro con la maggiore precisione al tiro: 75%. Di fatto, centra la porta tre volte ogni quattro tiri. Un'arma non da poco in un centrocampo che ha segnato solo due reti, con Vecino e Borja. Quando ha voglia, epic Brozo è il centrocampista ideale perché è duttile, percorre chilometri come pochi in A, ha i tempi dell'inserimento e vede la porta. Spesso però è stato intermittente come un faro, anche perché fuori dal campo non sempre è stato un professionista impeccabile. Il suo agente Bicanic però ieri in un'intervista ha assicurato che ora tante cose sono cambiate: "Marcelo si è sposato, è diventato padre e ha comprato un bellissimo appartamento a Milano. La sua vita privata adesso gli infonde tutta l'energia positiva necessaria da trasferire nel calcio". Anche per Brozovic domenica parlerà il campo. In una gara che si presenta delicata sia per l'assenza di ricambi di ruolo in panchina sia perché, come Joao Mario, Brozovic è più portato a offendere che a difendere. Vero, la cosa più importante rimane l'atteggiamento. Ma nel 4-2-3-1 Marcelo non è mai stato impiegato davanti alla difesa. Contro il Chievo dovrà dunque essere molto bravo nelle letture per capire quando restare basso, per non lasciare solo un Borja Valero che a sua volta non è un incontrista puro e quando invece sganciarsi. Per trovare il primo gol in uno stadio ancora tutto da conquistare.
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