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I numeri
—Tuttavia, non può essere trascurata la sensazione che trasmette la squadra nerazzurra ogni volta che scende in campo in serie A. L’impressione, infatti, è quella di una formazione che ha il perfetto controllo della situazione, che è assolutamente consapevole della propria forza e delle proprie capacità e che, soprattutto, sa quando è il momento di affondare e quando quello di controllare e gestire. In questo senso, le vittorie in casa di Napoli e Lazio sono state emblematiche. L’Inter non solo guarda tutti dall’alto della classifica, ha pure il miglior attacco, con 39 reti, e la miglior difesa, con soli 7 gol subìti. Nessun, nei principali tornei del Vecchio Continente, ha una retroguardia così impenetrabile (ben 11 i clean-sheet in 16 giornate) e nessun’altra capolista ha differenziale di +32 tra reti segnati e reti incassate. Solo il Bayern tocca il +33, ma è secondo dietro il Bayer Leverkusen.
I big match
—A inizio campionato, si diceva che l’Inter fosse favorita da un calendario più agevole, con pochi scontri diretti nella prima parte. Beh, ora che li ha superati tutti, anche quell’obiezione è crollata: 6 vittorie, contro Fiorentina, Milan, Roma, Atalanta, Napoli e Lazio, e un solo pareggio con la Juventus. Insomma, i nerazzurri hanno fatto letteralmente il vuoto. E sembrano anche aver imparato dal passato, ovvero dall’anno scorso, quando furono una valanga i punti persi contro le medio-piccole. Vero è che in questo torneo hanno lasciato punti con Sassuolo (unica sconfitta) e Bologna (pari dopo il vantaggio di 2 gol), ma poi non hanno più perso un colpo.
Verso il mercato
—E allora a cosa si possono attaccare gli avversari? Beh, nonostante una rosa e, quindi, una panchina, considerate quantitativamente e qualitativamente superiori, il lungo stop di Cuadrado (domani l’intervento) accorcia le rotazioni e, in attacco, dietro alla straordinaria coppia Lautaro-Thuram, Arnautovic e Sanchez faticano. A gennaio, l’Inter prenderà un esterno (più di un difensore) in sostituzione del colombiano, ma le risorse sono limitatissime. Vista la situazione servirebbe pure una punta, ma al momento viene escluso. Occorre sperare, allora, che il Toro e Tikus non abbiano nemmeno un raffreddore. A proposito dell’argentino, detta legge in serie A, ma spera di farlo anche in Champions. Negli ottavi, lo aspetta l’Atletico Madrid, a cui, nel dicembre 2017, aveva già detto sì, prima di cambiare idea e sposare l’Inter. E proprio ai “Colchoneros”, in amichevole, ha segnato la sua prima rete in maglia nerazzurra”, si legge sul quotidiano.
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