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Quando gli hanno chiesto se in tasca poteva già trovare un pezzo di scudetto, Conte ha risposto con un battuta: «Se mi guardo in tasca trovo solo 40 euro adesso. Perché le ho date per fare benzina e mi sono rimaste solo 40 euro. Se devo essere sincero».
Gli è venuto da ridere. E c'era da ridere. Perché tre punti in una gara tostissima sono arrivati comunque. E poco importa come, se valgono un bel più sei in classifica. Alla fine una risata gli è venuta di cuore. Anche perché di tensione ce n'era stata abbastanza in campo. Partita sofferta, lui ammonito dopo 11 minuti perché dalla panchina ha urlato di tutto, ai suoi e non solo. Il sospiro di sollievo lo aveva tirato al 93esimo quando Darmian ha conquistato un fallo laterale, che se gli fosse passato davanti in quel momento pure lui avrebbe fatto la fine di Hakimi. Nessuno schiaffone questa volta, ma ha tirato un urlo liberatorio che si è sentito fino in Piazza Duomo. Valeva tre punti il fallo laterale conquistato dal marocchino contro il Parma.
E valeva uguale quello di Darmian. Tre punti sacri che non bisogna assolutamente sprecare.
«Dobbiamo continuare. Ci sono ora due partite prima della sosta. Il Torino e il Sassuolo. I granata sono ancora coinvolti nella zona retrocessione. E il Sassuolo crea problematiche a tutti». Giornata di riposo domani per tutti, ma Conte è in pratica già proiettato alle prossime due partite. Partite che giocherà con i suoi uomini migliori senza fare calcoli. Ma senza dimenticare chi, anche dalla panchina, sta dando tutto. Ha fatto l'elenco di chi gioca meno: "Gagliardini, D'Ambrosio, Kolarov, Ranocchia, Vecino, Young. Sono la nostra forza", ha detto.
Aveva già finito l'intervista quando gli sono venuti in mente anche i nomi di Pinamonti e Sensi ed è tornato indietro dall'inviato a chiedergli di aggiungere quei due nomi. Sono quelli dei suoi ragazzi, la squadra che ha forgiato e plasmato a sua immagine e alla quale chiede sacrifici importanti: "Ma che possono essere ripagati". Conte ci spera un sacco.
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