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Sarà Lautaro Martinez a guidare l'attacco dell'Inter nel match di questo pomeriggio contro il Genoa. La Gazzetta dello Sport ha proposto un'analisi tattica per spiegare nel dettaglio la differenza tra le caratteristiche del Toro e quelle di Icardi: "Nei resoconti degli scout su Lautaro c’erano due indicazioni che sembrano in apparente contraddizione: 1) non lo vedi quasi mai stazionare in area; 2) nell’ultima annata argentina ha segnato il 94% dei gol in area. Se Icardi nei 16 metri regna, Martinez ci si getta con rapidi raid, colpisce e poi torna nel suo habitat naturale, la trequarti. Avere lui o il capitano, davanti, è diverso. Diversi sono i due bomber, anche se li muove lo stesso motore, la ricerca ossessiva del gol. Lautaro insegue maggiormente la giocata lontano dalla porta, sa difendere palla spalle alla difesa (piantandosi), ma anche partire con «l’attrezzo» per una azione personale a più tocchi. Caratteristiche da «dieci», che avevano convinto Spalletti a provarlo lì: esperimento fallito, o rimandato, per equilibri di squadra. Il Toro ha indubbie doti di contropiedista, sia per la capacità di dettare il lancio, che di farlo in prima persona. In fase difensiva attua un pressing a volte ancora un po’ «personale» e ingenuo. Tutti e due dialogano poco coi compagni (numero di passaggi limitati). Se i movimenti di Icardi in area sono abbastanza codificati, ma non per questo più marcabili, Martinez sembra più istintivo nelle scelte: i compagni devono capire come servirlo. Recupera i 7 centimetri che gli «mancano» per arrivare ad altezza-Maurito con uno stacco già visto contro il Cagliari. Icardi come terminale è unico, Lautaro come sostituto è un lusso".
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