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GdS – Inter, dalla seconda stella quasi cucita al black-out: cosa c’è dietro la crisi

Alessandro Cosattini

Cosa c’è dietro la crisi dell’Inter nelle ultime uscite tra campionato e coppe. La Gazzetta analizza il momento dei nerazzurri nel dettaglio

Cosa c’è dietro la crisi dell’Inter nelle ultime uscite tra campionato e coppe. La Gazzetta dello Sport analizza il momento dei nerazzurri nel dettaglio, a partire dal derby perso in rimonta con doppietta di Giroud: “Alle 19.30 del 5 febbraio il lavoro in sartoria era quasi terminato: la seconda stella sembrava cucita sul petto interista e tanti saluti al campionato. Quanto successo dopo, invece, è materia per psicanalisti. La slavina nerazzurra è partita in quel derby di Serie A e si è prolungata fino a martedì in quello di Coppa Italia. Dopo il black-out che aveva generato l’uno-due di Giroud, la luce non si è mai riaccesa.

[...] Sabato sarà passato un mese esatto dal bivio in cui è sterzata la stagione dell’Inter: da allora il destino ha preso altre strade, il tempo dirà se definitivamente. Di certo, il dominio nerazzurro della prima metà di stagione era stato ben visibile pure nel derby sfortunato di inizio febbraio, anche se quel periodo felice interista sembra essersi perso tra le nebbie. «Ancora ci lecchiamo le ferite di quella partita....», ha appena ammesso Simone Inzaghi. C’è quindi un tarlo nel pensiero, sopravvive il rimpianto. 

[...] Soprattutto è stata stravolta la via nerazzurra verso la rete: partita dopo partita, si è fatta misteriosamente più tortuosa. La porta si è allontanata fino a sbiadire nell’ultima col Milan. E i gol che piovevano a grappoli sono diventati miraggi: in sei partite l’Inter ne ha segnati appena tre, due subito in Coppa Italia con la Roma (Dzeko-Sanchez) e poi lo squillo di Edin a Napoli il 12 febbraio. La media complessiva fa 0,5: un tracollo perché fino al tiro al volo di Perisic a San Siro si viaggiava a 2,2 di media a partita. Insomma, l’Inter che nei primi mesi era vorace, adesso ha improvvisato lo sciopero della fame: siamo arrivati a sette infinite ore (432’ recuperi inclusi) senza segnare. Nel post-Perisic l’Inter si è scoperta più stanca e ansiosa: va a metà della velocità e col doppio della paura. Lì dove giocava libera e spensierata, adesso è intrappolata nello stesso eterno schema: paga l’assenza di un piano B e un gioco che, alla lunga, è forse un po’ troppo dispendioso", si legge.