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Inzaghi, non solo stanchezza: “C’è una cosa che non va evidente nell’Inter”

Alessandro Cosattini

Sette unti nelle ultime sette partite. Sono questi i numeri dell’Inter di Simone Inzaghi dal post derby: cosa c'è dietro il momento

Sette unti nelle ultime sette partite. Sono questi i numeri dell’Inter di Simone Inzaghi dal post derby, dopo il secondo gol di Giroud. Frutto di una vittoria con la Salernitana, quattro pareggi e due sconfitte. In mezzo due match di Coppa Italia (il successo con la Roma a inquarti e il pareggio col Milan) e il doppio confronto di Champions League contro il Liverpool. Tuttosport ha analizzato oggi il momento dei nerazzurri, sottolineando diversi aspetti.

Inzaghi sabato sera ha parlato di “momento di involuzione”, aggiungendo che “toccherà a me e al mio staff far ripartire la squadra al meglio” e la sosta in questo senso potrebbe aiutare, anche se con 12 giocatori in nazionale, di cui 7 titolari, non sarà semplice far ritrovare a tutti la giusta condizione. Anche perché tra i difetti di questa Inter, è evidente il dislivello che si è venuto a creare tra i titolarissimi, spremuti, e le alternative. È come se Inzaghi si fidasse poco di chi è in panchina e la testimonianza sta in quanto accaduto sempre dopo il famoso derby, quando i cambi mutarono in peggio la partita. Da quel momento ha iniziato a ritardare le prime sostituzioni. I cambi così ritardati e quasi sempre ruolo per ruolo, fanno anche capire come Inzaghi abbia raramente cercato “un piano B”. Di fatto l’unica alternativa al 3-5-2 è stato il 3-4-1-2 con Sanchez o Correa alle spalle di una o due punte”, si legge.