Fascia sinistra
—Ora, però, si tratta di ripartire. Proprio Dimarco, dopo lo spezzone disputato contro il Verona, sabato scorso, domani a Monza comincerà dall’inizio. Prima di fermarsi aveva iniziato ad accusare la fatica. La speranza, quindi, è che ne abbia approfittato per ricaricarsi, tornando ad essere una delle più importanti fonti di gioco per il sistema inzaghiano. Prova ne siano i suoi numeri. A metà stagione, infatti, ha già messo insieme 3 reti (Empoli, Frosinone e Udinese), più 4 assist, al netto del corner contro il Bologna. Continuerà a fare staffetta a gara in corso con Carlos Augusto, che ha patito questo periodo di sovrautilizzo, ma resta un ricambio di assoluto livello. Che, peraltro, ha dimostrato anche di sapersi adattare a braccetto.
E fascia destra
—Sembra più complessa la situazione della corsia destra. Dumfries, infatti, si era già rivisto contro il Genoa, per poi essere titolare già contro il Verona. Non ha brillato, però: è sembrato ancora pesante. Già prima di accusare il guaio muscolare contro il Napoli (3 dicembre) aveva perso lo sprint, tanto da saltare i due match di ritorno contro Salisburgo e Benfica. L’olandese aveva cominciato alla grande la stagione, segnando un paio di reti (Cagliari e Sassuolo), accompagnate da 4 assist. Tuttavia, l’ultimo suo exploit, un passaggio vincente per Thuram, risale al 3-0 in casa del Torino del 21 ottobre. Inzaghi si augura che il suo motore torni al più presto a girare al massimo. Anche perché Cuadrado, dopo l’operazione al tendine d’Achille, si rivedrà (forse) solo a fine stagione. Per non rischiare altre emergenze, l’Inter ha anticipato l’acquisto di Buchanan. Che ha doti e capacità fuori discussione, ma che deve comunque apprendere i principi di gioco di Inzaghi e, soprattutto, ambientarsi nel calcio italiano. Ieri, il canadese è tornato ad allenarsi regolarmente, dopo il blitz a Bruxelles per ottenere il permesso di soggiorno. Domani, a Monza, sarà in panchina. E chissà che non ci sia l’opportunità di avere un assaggio delle sue qualità. Il primo a non vedere l’ora è proprio Inzaghi…”, si legge.
(Fonte: Corriere dello Sport)
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