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Per ora non si opera
—Fortunatamente per l’esterno non esiste per il momento la possibilità di finire sotto i ferri, cioè non sussiste l’ipotesi di dover intervenire chirurgicamente per risolvere il problema. Resta però evidente che il non poter contare su di lui riproponga una problematica che l’allenatore piacentino avrebbe fatto a meno di affrontare nuovamente: quella dell’impossibilità di affidarsi ad un turnover continuo e proficuo sulla fascia destra, con consequenziali ripercussioni sul braccetto di destra. Dumfries, reduce da due presenze con la propria Nazionale (l’olandese ieri è rientrato alla base assieme a De Vrij, come Calhanoglu e Sommer) non potrà tirare più di tanto il fiato, per un discorso che potrebbe intaccare anche Darmian o Pavard.
Jolly prezioso
—Ma c’è di più: la carta Cuadrado, perfetta da giocare a partita in corso, con quel quid di tecnica in più per sparigliare il gioco, dovrà necessariamente restare nel mazzo. Come avvenuto troppo spesso, purtroppo per l’Inter, in questo inizio di stagione (vedi Sassuolo, quando la vivacità del laterale sarebbe stata utilissima). Rimasto seduto per scelta tecnica per 90 e più minuti col Milan e col Benfica, Cuadrado sinora è sceso in campo solo 97 minuti, 62 dei quali nelle prime tre giornate di questa annata, con un assist in Inter-Fiorentina. Numeri che certificano dunque un apporto poco regolare e limitato, col calciatore per ora quasi più fuori che sul prato verde, col risultato che Juan dovrà lavorare ancor più duramente, una volta superati i fastidi fisici, per conquistare i tifosi nerazzurri”, si legge.
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