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Né Luciano Spalletti e né i tifosi si aspettavano un inizio di stagione così altalenante. Il dato certo è che se non gira Brozovic, la squadra ne risente perché in mezzo al campo manca un altro 'cervello' in grado di dettare i tempi. "Certo, nell’immaginario nerazzurro lì poteva esserci Modric a dettare i tempi, - si legge sulla Gazzetta dello Sport -, a trascinare i compagni con la sua leadership tecnica ed emotiva. Ma la storia dell’ultimo calciomercato ha detto altro e ora c’è da trovare una nuova soluzione, anche in fretta. E allora chissà se dopo aver scongelato Candreva — dato per partente e poi protagonista a Bologna col gol del raddoppio e titolare contro il Parma — a Spalletti non venga in mente di riaffidare a Borja Valero le chiavi del centrocampo. In fondo in Champions è lo spagnolo l’unica reale alternativa a Vecino e Brozovic, vista l’assenza di Gagliardini dalla lista europea per le limitazioni imposte dalla Uefa per il fair play finanziario. Strana la vita nerazzurra di Borja, come è strano il suo rapporto con Spalletti, che lo ha preteso sin dal primo giorno alla guida dell’Inter dopo averlo inseguito – invano – già quando allenava la Roma. Ma dopo mesi di grande fiducia, Valero è sparito un po’ dai radar, scalando all’indietro le gerarchie nelle preferenze dell’allenatore. Che oggi lo vede come alternativa sulla trequarti, pur sapendo che c’è necessità in mediana. Di qualità, di geometrie e idee. Chissà che davvero non possa essere Borja la chiave giusta per ripartire".
(Gazzetta dello Sport)
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