Si gioca il derby di Milano questa sera. Se da una parte l'Inter ha scelto di puntare su giocatori esperti per provare a trionfare in Italia, il Milan ha puntato sui giovani per rientrare in Europa.
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CorSera – L’esperienza dell’Inter contro i giovani del Milan. Conte scelto per un motivo preciso
Sarà il derby degli opposti secondo il Corriere della Sera che vede da una parte l'Inter che vuole tornare a vincere e il Milan che vuole crescere
"L’Inter, trasformata in una corazzata da Antonio Conte, deciso a sorpassare in classifica i rossoneri. I due secondi posti della passata stagione, in campionato ed Europa League, hanno ridato credibilità al club che ha operato una scelta precisa: portare giocatori di esperienza e aumentare la qualità per provare a vincere subito. Eccola, la contrapposizione progettuale rispetto ai piani di Elliott. Così si spiegano gli acquisti di Vidal (33 anni), Sanchez (31), Kolarov (34), cui vanno a sommarsi i rientri di Perisic (31) e Nainggolan (32).
La teoria secondo cui l’ultima Inter è un «instant team» vale fino a un certo punto. Il club nerazzurro il suo tesoro da 40 milioni l’ha puntato su Hakimi, un giocatore di prospettiva e da far plasmare a Conte. L’allenatore ha un particolare occhio per i giovani, li valorizza. Bastoni (negativo all’ultimo tampone), Barella, Lautaro sono esplosi sotto la sua gestione e le quotazioni di mercato sono schizzate. Un ricambio tra un anno dovrà esserci, ma c’è tutta una generazione di mezzo (De Vrij, Lukaku, Skriniar, Eriksen, Sensi, Gagliardini) in grado di durare a lungo, con alle spalle giovani affermati, pronti a trasformarsi in top player. E i top player certe grandi partite devono vincerle", spiega il Corriere della Sera.
"L’Inter ha scelto Conte sopratutto per garantire basi solide per un progetto destinato a durare nel tempo. Al tecnico però occorreva inserire esperienza a livello internazionale, dove i giovani l’anno passato hanno pagato un conto salatissimo. L’acquisto di Vidal va in quella direzione e lo stesso Kolarov è un jolly e, soprattutto, un uomo su cui puntare nelle partite europee. Prima di loro l’allenatore aveva fortemente voluto il 35enne Young, avvezzo a battaglie di ogni tipo, e Sanchez altro habitué dei palcoscenici internazionali", aggiunge il quotidiano.
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