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Contro Sassuolo e Torino, la difesa dell'Inter ha scricchiolato subendo tre gol in due partite. Ma adesso il rodaggio sembra essere finito e la difesa nerazzurra sembra essere tornata granitica come una stagione fa. "I tentennamenti visti con Sassuolo e Torino, nelle prime due giornate, sono superati. Se servono referenze, chiedete ad Handanovic, che al Ferraris ha finalmente vissuto una serata da portiere di una «grande»: clean sheet (0 gol subiti, seconda trasferta di fila), ma per una volta anche nessun intervento degno di nota. E di fronte c’era la Samp, non una squadra abituata ad arroccarsi dietro. I blucerchiati arrivavano alla sfida da miglior attacco di Serie A, con 9 gol segnati. Dopo una partenza sprint non sono riusciti a tirare verso la porta per un’ora, fra il 16’ e il 76’. Alla fine contano 8 conclusioni (3 in porta), mai così poche in questo campionato. Quagliarella ha dovuto provarci da lontano, i cross doriani sono stati limitati a 3: il merito è di quei 4 dietro, oltre che dei meccanismi di copertura che coinvolgono l’intera squadra. Se D’Ambrosio si è fatto notare subito, murando Defrel nel momento migliore della squadra di Giampaolo (l’inizio gara), col passare dei minuti Asamoah e Skriniar sono diventati dominanti".
"Miranda ha fatto impazzire Spalletti quando si trattava di costruire (alcuni lanci di troppo), ma ha presidiato l’area con senso del tempo e della posizione. Ma sono soprattutto i 13 palloni recuperati da Asamoah, con almeno tre diagonali difensive da mostrare alle scuole per terzini, ad aver impressionato. In mezzo intanto Skriniar era tornato a dettare legge di forza, con anticipi, contrasti dirompenti, sortite offensive. Considerando che De Vrij era stato fin qui fra i più costanti e che il vero Vrsaljko non si è ancora visto, il processo di trasformazione in una big «vera» può partire dalla difesa".
(Gazzetta dello Sport)
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