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Cds – Inter, la differenza tra Oaktree e Suning. Ora Marotta e Ausilio devono…

Gianni Pampinella Redattore 
Il Corriere dello Sport sottolinea la differenza tra Suning e il fondo californiano

C’è un dato di fatto emerso chiaro che è emerso in questi primi mesi di Oaktree. Vale a dire la rigidità rispetto ad alcuni parametri per la valutazione dei possibili acquisti, uno è sicuramente l'età. Si spiega così il mancato affondo su Mario Hermoso o Ricardo Rodriguez. Come sottolinea il Corriere dello Sport, la carta d’identità è solo uno degli aspetti. L’obiettivo di Oaktree, infatti, è creare valore. "E’ un tipico ragionamento da fondo. Il cui fine non può essere soltanto vincere e conquistare trofei, a prescindere da tutto il resto". 

"Non era così con Suning. Che, appena sbarcato sul pianeta azzurro, ha voluto subito esibire la propria forza, (stra)spendendo per Joao Mario e Gabigol, ovvero due flop che hanno solo finito per appesantire i conti. Una volta comprese certe regole e appena concluso il primo settlement agreement con l'Uefa (estate 2019), il gruppo di Nanchino è tornato a fare i fuochi d’artificio sul mercato, portando alla Pinetina, insieme a Conte, anche Lukaku, Barella, ecc...".

"L’opulenza, però, è durata poco. Un anno dopo si sono chiusi i rubinetti di Pechino e l’Inter ha dovuto cominciare ad autosostenersi. Da lì in poi, la regola sul mercato è stata solo spendere il meno possibile, dovendo infilare campagne acquisti a saldo in attivo o, al massimo, in pareggio. La coppia Marotta e Ausilio se l’è cavata alla grande, sfruttando al massimo ogni centesimo, costruendo squadre sempre competitiva, e, soprattutto, portando a casa titoli. Adesso, però, i dirigenti nerazzurri si ritrovano a doversi muovere in maniera diversa. Non basta più spendere poco, ma quel poco deve avere una prospettiva, un senso. Insomma, non può essere fine a sé stesso". 

(Corriere dello Sport)