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Entrambi da ritrovare
—Il tecnico prima di tutto partirà dalla forma fisica dei suoi due centrocampisti. Su questo punto anche gli impegni con la Nazionale hanno fatto notare come Barella stia viaggiando con la spia rossa accesa. Il sardo denota un po’ di stanchezza, le due partite giocate con l’Italia contro Malta e Inghilterra non l’hanno aiutato a rifiatare ed è quasi certo che con l’Inter, tra campionato e Champions, possa essere risparmiato nel minutaggio. La sua versione non è quella più smagliante, lo testimoniano anche le prestazioni andate in scena fin qui tra qualche difficoltà e alcuni picchi sporadici. Il classe 1997 ha sfornato solo un assist - a Salerno per Lautaro - e in termini di paragone l’anno scorso era partito nettamente meglio, collezionando subito 2 reti e 3 assist nelle prime 8 di campionato nonostante l’inizio più balbettante dell’intera squadra.
Mkhitaryan imprescindibile
—Viaggia, anzi, da poco ha ripreso a viaggiare (dopo l’infortunio) con un ritmo diverso Frattesi, che ha smaltito i guai fisici ed è pronto per essere coinvolto maggiormente nelle rotazioni in mezzo al campo. In vista del prossimo ciclo di partite l’ex Sassuolo può diventare il vero jolly in più di Inzaghi, soprattutto se troverà continuità nelle prestazioni e manterrà quel vizio del gol messo in mostra (ancora una volta) con l’Italia nella vittoria contro Malta. Il classe 1999 ha giocato solo uno spezzone nel primo match in azzurro e poi tutta la sfida di Wembley, convivendo a centrocampo proprio con Barella. Nell’Inter però l’altra maglia da mezz’ala è per l’imprescindibile Mkhitaryan, quindi s’intravede un derby tutto italiano nelle scelte di formazione sin dalla partita di domani”, si legge.
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