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“Assieme, ancora. Volenti o nolenti”. Potrebbe essere questo, a sorpresa, il destino di Inter e Milan, almeno in riferimento a San Siro. Il dietrofront improvviso e inatteso del Milan sta generando reazioni anche sulla sponda nerazzurra della città, vista e considerata l’idea già avviata, da Thohir e i suoi, di un Meazza tutto interista.
Ora, dopo l’addio rossonero al progetto di un nuovo stadio al Portello, si prospettano altri anni di convivenza forzata a San Siro. Perciò, se si andrà avanti assieme, i due club dovranno lavorare su un percorso comune per un Meazza migliore. Le idee - come spiega Repubblica - già ci sono. A partire dal 'quarto anello', che produca incassi e reddito sull'area dell'ex trotto.
Nonostante la forte volontà della figlia Barbara, Berlusconi ha ordinato di lasciare il progetto nuovo stadio per restare al Meazza. L’Inter, che da due anni lavora a un restyling in solitaria, resta (apparentemente) spiazzata da questa notizia. “Dal club nerazzurro - racconta Repubblica - trapela una grande freddezza e la volontà di andare avanti a realizzare i propri piani per uno stadio più piccolo e senza il terzo anello, con o senza il Milan. Un fastidio che potrebbe somigliare a una reazione a caldo”.
In ogni caso, Inter e Milan a questo punto sarebbero costrette alla convivenza per via della convenzione che li lega al Comune fino al 2030, con un affitto da nove milioni annui da dividere. Nessun bisogno di rinnovi, l’unico vincolo sono i due anni di preavviso nel caso in cui uno dei due inquilini decidesse di andarsene.
Per quanto riguarda l’ammodernamento, un piano di lavoro viene stilato ogni 5 anni e rivisto di anno in anno. Qui, potrebbero essere immaginati i lavori per migliorare San Siro, lavori il cui costo potrebbe aggirarsi intorno ai 100 milioni di euro. Su tutti, uno stadio abbassato, senza il terzo anello (come prevede il progetto che l’Inter ha già consegnato al Comune): un impianto più piccolo, quindi, da 80mila a 60mila persone.Oltre ciò, come racconta sempre Repubblica, “lo stadio dovrebbe diventare il più flessibile possibile, per adattarsi a Milan o Inter a seconda di chi giochi in casa. Con innovazioni tecnologiche e luci a led che permettano di essere rossonero o nerazzurro solo con un clic. E con un ingresso che si immagina 'girato': l'entrata principale potrebbe essere ribaltata dal lato dell'ex trotto, con le tribune arancio e rosse che dovranno essere invertite. Perché nelle intenzioni dei due club San Siro va valorizzato da servizi, ristoranti e negozi all'ex trotto. È su quest'area - che sembra essere l'elemento chiave per rilanciare San Siro - che si apre adesso una partita a quattro: da una parte le squadre e dall'altra la Snai (proprietaria dell'impianto) e il Comune che vorrebbe trasformarla in una sorta di 'cittadella dello sport'.
La Snai aveva già dei piani che in linea di massima non confliggono con l'ampliamento dello stadio: la dismissione delle strutture non più utilizzate (tribuna, stalle, pista di gara e di allenamento) e l'edificabilità per un nuovo quartiere residenziale da 97mila metri quadrati più un parco attrezzato da oltre 74mila metri.
Il 'quarto anello' sarebbe anche la soluzione alternativa allo stadio di proprietà: permetterebbe di mettere a reddito l'acquisto dell'ex trotto (come ultima stima l'area è stata valutata tra i 70 e gli 80 milioni di euro) e di avere incassi da attività ludico-ricreative che i nuovi stadi (vedi Torino) prevedono già al loro interno. Uno stadio ribassato potrebbe essere ottenuto anche mantenendo il terzo anello (spesso vuoto) senza abbatterlo, da aprire solo durante i grandi match. In questo caso il primo anello potrebbe diventare tutto un settore vip, a differenza del secondo anello con prezzi più ragionevoli”.
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