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Inter, ecco i paletti che ha imposto la Uefa per il FPF. Plusvalenze: dopo Banega e Caprari ecco…

In base al settlement agreement sottoscritto con l’Uefa nel maggio 2015 l’Inter deve rispettare una serie di paletti relativi al fair play finanziario

Riccardo Fusato

In base al settlement agreement sottoscritto con l’Uefa nel maggio 2015 l’Inter deve rispettare una serie di paletti relativi al fair play finanziario. Dopo aver centrato il tetto del deficit di bilancio di 30 milioni nel 2015-16, in questo esercizio il club nerazzurro si è impegnato a chiudere in pareggio, escludendo alcuni costi virtuosi (vivaio, infrastrutture, sociale). Fino a una perdita di 10 milioni scatterebbe una multa di 7 milioni ma se si sforasse l’Inter uscirebbe dal settlement agreement e rischierebbe nuove sanzioni. Ecco perché è indispensabile chiudere a posto i conti al 30 giugno. Il principio dell’Uefa è il solito: puoi spendere solo quanto incassi. Ecco perché, per riequilibrare la gestione, è fondamentale attingere a risorse aggiuntive rispetto ai ricavi caratteristici. Le attenzioni sono concentrate sulle plusvalenze da cessione, da iscrivere nel bilancio 2016-17 e quindi da registrare entro il 30 giugno. Al momento l’unica cessione certa è quella di Banega per 9 milioni al Siviglia. In dirittura d’arrivo il passaggio di Caprari per 13 milioni alla Sampdoria (ne costò 5 milioni). E in queste ore dovrebbero concludersi alcuni affari col Genoa che sta valutando le posizioni di Biabiany, Puscas e Ranocchia. L’obiettivo dell’Inter è di realizzare complessivamente plusvalenze per 30 milioni entro domani.

(Gazzetta dello Sport)

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