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Getty Images
L'Inter è tornata. Il pareggio alla prima giornata col Genoa aveva illuso le concorrenti che la squadra di Inzaghi avesse la sindrome della pancia piena. Nulla di più falso. Perché i nerazzurri hanno dato una grande prova di forza nel primo big match della stagione demolendo l'Atalanta con un netto 4-0. "Tre mesi dopo è sempre oggi. I campioni d’Italia, in attesa di Juventus-Roma, alla terza giornata sono già scappati in fuga col Torino. Per quanto mendace, il calcio d’agosto sa fornire indizi sul campionato che verrà. E quello offerto dal primo duello al vertice, la precoce sfida tra le protagoniste delle massime imprese della scorsa stagione, è che la seconda stella dell’Inter luccica più dell’Europa League conquistata dall’Atalanta, da anni la più efficace rappresentante della serie A in campo internazionale", sottolinea Repubblica.
"In verità la differenza tra il gioco scarnificato con successo da Simone Inzaghi e il trasbordo laborioso del pallone dalla difesa all’attacco, non ancora rispondente alle richieste di Gasperini, pare consistere soprattutto nel diverso grado di collaudo tattico. Gli undici interpreti interisti del 3-5-2 erano infatti i soliti che l’hanno da tempo memorizzato, mentre quelli del 3-4-2-1 atalantino sono in parte cambiati".
"Il resto l’ha fatto la vena tecnica dei principali attori interisti, o meglio mattatori, Thuram su tutti. Inafferrabile quando si metteva in moto ingranando subito la sesta, il figlio d’arte ha inventato pure alcune giocate artistiche. In tribuna Marotta, che al sorteggio Champions di Monaco ha manifestato agli intimi sempre più apertamente il proposito di intraprendere entro una scadenza imprecisata la carriera politica «per difendere lo sport italiano» e intanto ha concluso la campagna acquisti con l’ingaggio del difensore argentino Palacios da vice Bastoni".
(Repubblica)
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