È il giorno dell'euroderby. Questa sera a San Siro alle ore 21 l'andata della semifinale di Champions tra Milan e Inter. A Milano c'è tensione per la stracittadina che assegnerà un posto nella finale di Champions di Istanbul. Le due squadre ci arrivano bene e sono pronte a darsi battaglia per 180 minuti.
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Inter, gambe e palla non hanno mai girato così veloci. Brozovic o Calhanoglu il grande dubbio
"Oggettivamente l’Inter ci arriva meglio, sull’onda di 4 vittorie di fila in campionato, al ritmo di 14 gol segnati e uno solo incassato. Gambe e palla non hanno mai girato a questa velocità. Il Milan, meno attrezzato per le rotazioni, ci arriva più affannato. Ma la vittoria sulla Lazio è molto significativa. Dopo due brutti pareggi (Roma, Cremonese) e dopo l’infortunio lampo di Leao, il Milan, per reazione, ha tirato fuori una grande prestazione. La forza etica di questo gruppo, merito anche dell’educazione siberiana di Ibra, e l’empatia solidale tra giocatori e mister, che sono stati i segreti dello scudetto, sono valori che funzionano ancora", analizza La Gazzetta dello Sport.
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"Inzaghi ha recuperato con la rifioritura di Brozovic, con la crescita di Mkhitaryan e Calhanoglu e con il buon lavoro fatto ad Appiano. Il gol segnato sabato scorso da Dimarco alla Roma, arrivato in coda a 50 passaggi consecutivi, roba da primo Guardiola, certifica l’evoluzione darwiniana: l’Inter non vive più di sole ripartenze, si è evoluta e sa spiazzare spostando le funzioni in punti diversi del campo. Brozo o Calha? È il grande dubbio di Inzaghi. Il croato è stato più brillante nelle ultime uscite, ma quanto costa rinunciare all’orgoglio da derby del turco, che non ha dimenticato i messaggi di Ibrahimovic?".
"Il Milan ha più uomini capaci di risolvere con una giocata tecnica (Theo, Diaz, Leao), risorsa preziosa in un doppio confronto che si annuncia bloccato, come quello del 2003. Ovviamente la presenza o meno di Leao trasfigura lo scenario, senza però dimenticare la «reazione Lazio»: tutti disposti a dare di più per compensare l’assenza del leader tecnico. L’Inter, ultima in A per dribbling, non ha altrettanti violini da giocata chiave, ma risponde con la potenza di un attacco che Pioli non si può permettere. Lautaro, Lukaku e Dzeko, nelle ultime 4 di campionato, hanno ammassato 9 gol contro i 2 di Leao. Giroud, di fatto unica prima punta, non segna da 5 match. Tonali e Barella incarnano l’etica milanese del lavoro. Due difese solide e due portieri on fire, che potrebbero decidere, come Abbiati nel 2003. Alla maggior confidenza storica del Milan, l’Inter ribatte con una fisicità superiore da spendere anche sui calci da fermo", chiude Gazzetta.
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