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Inter, giovedì 8 arrivano Joao Mario e Gabigol: uno ti cambia pelle, l’altro può…

L’avvio di campionato dell’Inter, di certo non fra i migliori della storia, stuzzica molto l’interesse dei media, concentrati su quello che Frank De Boer potrà fare (e dare) alla guida di questa rosa. La buona notizia è che, adesso, avrà...

Dario Di Noi

L’avvio di campionato dell’Inter, di certo non fra i migliori della storia, stuzzica molto l’interesse dei media, concentrati su quello che Frank De Boer potrà fare (e dare) alla guida di questa rosa. La buona notizia è che, adesso, avrà un po’ di tempo per lavorare (grazie Nazionali), la cattiva è che gli mancherà la materia prima (grazie eh, Nazionali). Sono infatti 14 gli interisti convocati dalle rispettive selezioni, tutti giocatori che mancheranno da Appiano Gentile almeno fino alla seconda metà della prossima settimana. Ma per una volta, paradossalmente, il tecnico nerazzurro dovrà sperare che i suoi giochino il più possibile, per migliorare la condizione fisica piuttosto che essere risparmiati.

Una volta rientrati alla base, per l’Inter di De Boer comincerà un ciclo importantissimo, con 7 gare da giocare in sole 3 settimane. Dall’11 settembre al 2 ottobre, i nerazzurri giocheranno ogni tre giorni, rispettivamente contro Pescara, Hapoel Be’er Sheva, Juve, Empoli, Bologna, Sparta Praga e Roma.

Un’altra buona notizia per De Boer riguarda i nuovi acquisti: a partire da giovedì 8, l’olandese potrà lavorare con Gabigol e Joao Mario. Il portoghese - scrive la Gazzetta – è "l’uomo che può cambiare pelle alla squadra. La sua forza fisica e la sua duttilità permetteranno a De Boer di varare il 4­2­3­1 ­ sistema di gioco che aveva ispirato anche il mercato, prima delle ingerenze dei consulenti Suning ­ senza sprecare Banega davanti alla difesa, di proporre il 4­3­3 ma anche un 4­4­2 iper offensivo o più abbottonato a seconda delle esigenze".

Insomma, la manovra potrà solo migliorare, sia per la crescita di condizione che per l’inserimento di Joao Mario e l’avanzamento di Banega. Un altro fattore favorevole ad una manovra migliore sarà la non imprescindibilità di Kondogbia e Medel. Tra i due, rischia più il francese ex Monaco, visto che Medel rappresenta l’unico vero centrocampista di rottura.

In un 4-2-3-1, Joao Mario affiancherebbe Medel, con Candreva, Eder e Perisic a giocarsi le due maglie da esterni offensivi e Banega da trequartista, con licenza di abbassarsi tra i due interni. Questo è anche uno dei moduli in cui potrebbero convivere Icardi e Gabigol, col brasiliano alle spalle di Maurito.

Se sarà, invece, 4-3-3, Joao Mario potrà muoversi da interno sia a destra che a sinistra. Meno probabile vederlo come esterno offensivo, ruolo che invece ha ricoperto con successo ­ sempre su entrambe le fasce, suo l’assist da destra per il gran gol di tacco di CR7 contro l’Ungheria ­ nell’Europeo vinto dal Portogallo.

Ipotesi valida resta pure il 4-4-2, in cui Joao Mario potrebbe posizionarsi centrale con Candreva e Perisic ai lati e Gabigol e Icardi davanti (ipotesi più sbilanciata); altrimenti, Joao potrebbe spostarsi sull’out di sinistra, con Kondogbia in mezzo al campo per dare più equilibrio alla squadra.

Per quanto riguarda Gabigol, invece, potrebbe esserci da divertirsi. A lui toccherà accendere l’attacco, lui che - stando alle parole di De Boer - può ricoprire ogni ruolo offensivo. Di sicuro, là davanti, è l’unico mancino. Oggi il ragazzo compie 20 anni, avrà dunque bisogno di ambientarsi. Gli servirà del tempo, anche perché in estate - causa Olimpiade - non ha mai staccato la spina, ma il nostro campionato ne concede ben poco. E lui lo ha già capito.

(Gazzetta dello Sport)

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