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Inter, Icardi trasloca e fa felice Spalletti. Ecco in cosa i nerazzurri più avanti del Napoli

Daniele Vitiello

L'analisi su quanto accaduto ieri sera al Meazza

In un campionato sempre più scontato al vertice di classifica, non resta che aggrapparsi alle emozioni degli scontri diretti per le finte antagoniste, sospese fra la voglia di avvicinarsi prima e più possibile alla prima della classe e la rassegnazione per un traguardo che come Godot nel teatro dell’assurdo mantiene contorni di una vana attesa. C'è differenza, però, tra le principali rivali della Juventus, nell'approccio ai traguardi che certificano passi in avanti e alle sconfitte, dalle quali comunque nasce il dovere di trarre tutto il positivo per rialzarsi e guardare avanti con rinnovata fiducia per non compromettere i migliori propositi. Va dato atto all'Inter di essere sicuramente più avanti del Napoli in questo processo che dovrebbe portare alla piena consapevolezza dei propri limiti per poi provare a superarli. Anche quando le cose sembrano andare per il meglio, in casa nerazzurra è sempre il momento buono per guardarsi allo specchio e coltivare la giuste dose di autocritica, cosa che alle falde del Vesuvio probabilmente ancora non hanno imparato a fare con solerzia, maggiormente preoccupati, soprattutto negli ultimi anni, a lustrarsi pericolosamente come Narciso in un fiume di elogi che potrebbe finire clamorosamente per ospitare l'annegamento delle loro ambizioni, determinando un harakiri in piena regola.

Succede, quindi, che in una notte come quella appena trascorsa gran parte del popolo azzurro faccia fatica ad ammettere di non aver disputato la migliore delle partite dell'ultimo lustro anche a causa dei meriti di un'avversaria, l'Inter di Spalletti, autorevole e caparbia per lunghi tratti dell'incontro. Per una volta il tecnico nerazzurro sembra aver messo a tacere anche i più dubbiosi sul suo conto scegliendo gli uomini giusti da mandare in campo dal primo minuto e gestendo pressoché impeccabilmente la girandola delle sostituzioni. La Beneamata da un lato può essere soddisfatta per il risultato ottenuto, figlio di una prestazione all'altezza sotto l'aspetto tattico e caratteriale, ma da un altro sa che bisogna migliorare la qualità del palleggio in alcune fasi di gara per rendere ancora più armonico lo sviluppo della manovra, che ora può contare sempre di più su un Mauro Icardi assolutamente nuovo, trasformato dopo le polemiche che hanno preceduto il match di Champions con il PSV. Ora l'argentino ha traslocato dal cuore dell'area di rigore per spostarsi qualche metro più indietro e cercare di continuo il dialogo con i compagni, proprio come invocato da Spalletti e parte del popolo nerazzurro, che si stropiccia gli occhi davanti al suo nuovo repertorio in mostra al Meazza.

Tocca anche puntare il dito per l'ennesima volta contro lo schifo di chi decide di macchiare l'onorabilità di una intera tifoseria con cori che non fanno altro che mettere a nudo la mancanza di pudore, rispetto e dignità di chi li canta. Un pizzico di amor proprio sarebbe sicuramente utile per spronare la coscienza dei minus habens tornati alla ribalta per aver attaccato con cori razzisti Kalidou Koulibaly, fino a quel momento probabilmente migliore in campo per aver salvato i suoi in più di una circostanza. Questo non giustifica a parer nostro la leggerezza che ha portato l'arbitro in maniera ineccepibile a spedire il difensore sotto la doccia (si chieda conto a De Laurentiis, che con le sue parole ha probabilmente tolto un pizzico di lucidità ai senatori), come non giustifica la sconfitta di un Napoli davvero pericoloso solo in una circostanza nel corso dei novanta minuti, ma dovrebbe aiutare tutti a riflettere per l'ennesima volta su un tema da affrontare sicuramente meglio di quanto si sia fatto finora: sospendere le gare immediatamente potrebbe essere l'unico segnale da dare per provare ad arginare tale fenomeno.