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Inter, il Meazza di nuovo fortino. Zhang Jindong talismano, tirata d’orecchie per Gabigol

I nerazzurri salutano il 2016 battendo in casa la Lazio. Diversi gli aspetti che fanno ben sperare i tifosi in vista del nuovo anno

Daniele Vitiello

Potrebbe trattarsi della chiusura del cerchio, ma quando c'è l'Inter di mezzo meglio andarci piano. Dalla sconfitta nell'ultimo impegno dello scorso anno solare contro la Lazio alla vittoria di questa sera con di fronte la stessa avversaria ne è passata di acqua sotto i ponti nerazzurri. Il catastrofico girone di ritorno, a spazzare via quanto di buono fatto fino a quel momento almeno dal punto di vista dei risultati, l'addio a Mancini negli ultimi giorni di precampionato, la parentesi tutt'altro che entusiasmante di de Boer e l'arrivo di Stefano Pioli al termine dei tanto chiacchierati casting di Suning. Un 2016 assolutamente tribolato, avaro di soddisfazioni in campo, che siamo sicuri nessuno rimpiangerà e che tutti si augurano possa lasciare spazio ad un 2017 decisamente migliore, sulla scia di quanto di buono visto nell'ultimo mese e della partita ancora una volta spartiacque, ma stavolta in positivo, contro i biancocelesti.

Tanti i segnali positivi finalmente evidenziabili andando ad indagare fra i numeri della Beneamata, partendo dal terzo clean sheet consecutivo, roba neanche lontanamente ipotizzabile nella gestione tecnica precedente, passando per la quinta vittoria di fila in casa in campionato, settima considerando anche quelle rivelatesi poi inutili di Europa League, finendo con l'importante riconquista della zona Europa nell'ultimo mese, con il terzo posto (in attesa di Napoli-Fiorentina) lontano appena quattro punti. Sorride Pioli che alza l'asticella giorno dopo giorno, consapevole delle potenzialità della sua squadra, che dal suo arrivo in panchina ha migliorato la media punti, passando da 1,27 a 2,17 a partita.

Al Meazza, sotto lo sguardo vigile del talismano Zhang Jindong (con lui in tribuna 3 vittorie ed un pareggio), l'Inter ha sfoderato quella che si può probabilmente considerare la seconda miglior prestazione stagionale dopo quella con la Juventus. In una formazione in cui la qualità offensiva non è mai stata in discussione, rincuorano finalmente la tenuta fisica e quella mentale, sorprende la maturità di un centrocampo che, seppur rimaneggiato, ha dato dimostrazione di saper finalmente gestire un risultato con concentrazione e sacrificio. Bene si è comportato Geoffrey Kondogbia, incoraggiato anche dagli applausi di San Siro, e assistito dalla personalità Brozovic, che sta dimostrando finalmente il giusto approccio al match e la giusta dose di cattiveria agonistica. Fa sorridere, infine, l'entusiasmo con cui il pubblico ha accompagnato Gabigol dal momento in cui ha svestito la tuta. Il brasiliano, sentitosi quasi in debito con il tifo nerazzurro, ha sfoderato nei pochi minuti a disposizione numeri da circo a profusione, subendo la tirata d'orecchie di Pioli davanti ai microfoni. Il tecnico nerazzurro chiede giocate concrete ed efficaci e dovrà essere questa la priorità del brasiliano se vorrà continuare la sua scalata ad un posto da titolare.

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