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"L’Inter ha intenzione di dare un definivo giro di chiave al caveau nel quale ha idealmente stivato lo scudetto della seconda stella. Un vantaggio di 12 consentirebbe di attutire senza traumi eventuali incidenti di percorso (Bologna? Milan?). A Lecce, l’Inter ha confermato una maturità da corse a tappe che fino allo scorso campionato (12 sconfitte) non aveva: partenza a razzo e motivazioni feroci fino al termine. Ma la preoccupazione principale di Inzaghi alla vigilia, resta comunque quella di tenere alta la soglia d’attenzione e di evidenziare le insidie che propone l’Atalanta. Una di queste si chiama Gian Piero Gasperini, per la sapienza tattica, ma anche per l’orgoglio. Da quando ha aperto il ciclo d’oro all’Atalanta (2016-17), ha espugnato, almeno una volta, tutti i 30 campi che ha visitato, compresi lo Stadium juventino, San Siro milanista, il Maradona, l’Olimpico di Roma... Gli manca uno scalpo solo, San Siro nerazzurro: 7 trasferte, nessuna vittoria".
"Il Gasp ci terrebbe parecchio a cancellare l’unico zero nel suo diario di viaggio, a prescindere dall’infelice esperienza-lampo alla corte di Moratti del 2011, che va archiviata come buco nero, non come fallimento, dal momento che non ebbe modo e tempo per allenare davvero", aggiunge il quotidiano.
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