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La gara di ieri sera allo Stadium di Torino ha palesato un fatto: il gap tra Juventus ed Inter si è ridotto. E si è ridotto anche perché la nuova guida tecnica è davvero di altra categoria. Se l’Inter resta in partita per 90’ è anche perché Pioli s’è studiato bene il 4-2-3-1 di Allegri e pensato la contromossa (un suggerimento per i prossimi sfidanti): difesa a tre, molto mobile, con Medel ultimo uomo sul quale Higuain andava regolarmente a sbattere. Però l’idea di Pioli ha qualche controindicazione, tipo lasciare solo Candreva e soffrire in mezzo dove Brozovic rimane basso a protezione della difesa. La Juve, un po’ disorientata, a questo punto dimostra che il 4-2-3-1 è stato assimilato e, se qualcuno soffre, altri vengono in soccorso. Su tutti, lo straordinario Khedira.
Il gol di Quadrado atterra i nerazzurri, troppo ben abituati dai sette successi di fila: riaffiora lo spettro del k.o. con la Lazio e si capisce perché, meno lucida, l’Inter si lancia in attacco ma paradossalmente è meno pericolosa della Juve. Il 3-4-2-1 sembra a volte 3-1-5-1, con un mediano arretrato e tanti davanti, senza che mai uno trovi l’infilata vincente. Situazione che naturalmente libera i contropiede della Juve, mai però cinica sotto porta, come Pjanic imbeccato da Higuain (e stoppato ancora da Handanovic).Interrotta la striscia dell’Inter, oltretutto imbattuta dal 2 dicembre col Napoli, Su questo dovrà lavorare Pioli, adesso superato dalla Lazio al quarto posto ma molto più in gara dei biancocelesti contro la Juve. E almeno in stagione la Juve non starà più di fronte.
(Gazzetta dello Sport)
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