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Nella valutazione sull'operato di Simone Inzaghi sulla panchina dell'Inter, non può essere ignorato il cammino in Champions. Ma, come sottolinea la Gazzetta dello Sport, è sul lungo periodo che si misura il lavoro di un tecnico. E qui sono tanti i capi d’accusa che vengono mossi all’allenatore, troppo spesso ricaduto intorno agli stessi errori.
"L’Inter di Inzaghi ha vissuto nella scia di quella di Conte fino al derby di ritorno della scorsa stagione. Poi, non si è più ritrovata. E non si sono ritrovati i giocatori, che si confrontano - racconta chi frequenta Appiano quotidianamente - con uno staff tecnico non così esperto ad alti livelli, con metodologie di lavoro che non sono mai particolarmente piaciute".
"E in questo caso il parallelo con l’era Conte è evidente. La squadra soffre lunghi periodi di appannamento dal punto di vista atletico. E sul piano della leadership, l’altro appunto che viene mosso al tecnico è sull’aspetto motivazionale. E ancora: la comunicazione, la gestione fisica di Lukaku, le gerarchie fissate e mai messe realmente in discussione, l’insistenza su alcuni big (l’ultimo Brozovic, ad esempio). Tutti punti intorno ai quali dirigenti e allenatore hanno avuto di confrontarsi lungo questa stagione. Ma aprile non è più il tempo di parlare, ormai. Servono fatti, in un senso o nell’altro".
(Gazzetta dello Sport)
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