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Inter, Inzaghi coinvolge tutti: 10 gol coi cambi e ottavi Champions col turnover
Ottavi Champions nel segno del turnover. Sorride Simone Inzaghi, che sta ruotando praticamente tutti i giocatori della rosa dell’Inter tra i vari impegni. Tra scelte e infortuni, l’allenatore nerazzurro sta gestendo nel migliore dei modi i suoi e lo farà anche col Frosinone. Ecco quanto evidenziato dal Corriere dello Sport:
“Il rigore di Lautaro contro il Salisburgo è stato solo l’ultimo esempio di un nerazzurro uscito dalla panchina che produce un gol. Anzi, in Austria, sono stati addirittura due, visto che Barella, altro subentrato, si è procurato il penalty, calciando in porta e trovando la mano di Bidstrup. Così sono salite a 10 le reti frutto (tra assist e marcatura diretta) di chi ha cominciato la partita seduto, riuscendo poi a mettere comunque la sua firma sulla partita. Non è un numero di poco conto, considerando che il bottino complessivo dell’Inter nelle prime 15 gare stagionali è stato di 32 gol. Siamo a poco più di un terzo. E, volendo, il dato potrebbe anche essere più consistente. Nell'insieme, infatti, sarebbero da inserire anche il gol di Thuram con la Roma, innescato da uno spettacolare lancio di Asllani, che aveva preso il posto di Calhanoglu, e pure il rigore ottenuto da Darmian contro l’Atalanta, dopo aver sostituito l’infortunato Pavard. Insomma, i cambi in corsa si stanno rivelando una risorsa di assoluto valore. Che, Inzaghi, sta dimostrando di saper governare alla grande.
E pensare che spesso e volentieri, nelle sue prime due stagioni interiste, il tecnico piacentino era stato criticato proprio per la gestione della rosa. Sia per il poco turnover, ma anche per le sostituzioni, tra tempistica e scelte. Ora è davvero impossibile o quasi fargli un appunto di questo genere. Certo, in qualche circostanza non è stato perfetto, e gli capiterà ancora, ma i dividendi che l’Inter sta incassando per le sue decisioni sono nettamente superiori alle sue sbavature. Probabile che una vera svolta in questo senso sia scattata nel peggior momento dello scorso anno, quando la squadra nerazzurra, pur avanzando in Champions, rischiava di vedere sfumare il quarto posto in campionato. Ebbene, in quel momento, Inzaghi ha deciso di varare una sorta di turnover scientifico che gli ha permesso di arrivare a Istanbul e, al contempo, di guadagnarsi in scioltezza il pass per la nuova Champions, oltre a conquistare la Coppa Italia.
L’organico uscito dall’ultimo mercato lo ha spinto a insistere su questa strada. A sua disposizione infatti c’è una rosa abbondante e di qualità, con diversi elementi in grado proprio di dare qualcosa in più o di diverso anche a gara in corso. Impossibile, dunque, non sfruttarla. Così, i propositi si sono trasformati in fatti. E se qualcuno avesse bisogno di un’altra prova, si può andare a vedere gli undici con cui l’Inter ha cominciato le 4 sfide di Champions. La formazione (sulla carta) titolare è stata schierata soltanto contro il Benfica. In ognuna delle altre 3 gare c’erano tra le 4 e le 5, cosiddette, seconde linee. Ed è significativo che, proprio con questo tipo di gestione, il passaggio agli ottavi sia arrivato con 2 turni di anticipo. Vero che, come l’altra sera a Salisburgo, i titolari hanno finito per giocare nella ripresa. Ma resta il fatto che, in questo modo, tutti sono coinvolti e nessuno può sentirsi escluso. E la conseguenza, perfino naturale, è quella di avere la voglia e la concentrazione giuste per entrare in corsa e fare comunque la differenza”, si legge.
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