LEGGI ANCHE
Speculari, ma diversi
—Tutto questo, però, vale sulla carta. Perché poi ciò che conta è il campo. E, alla riprova dei fatti, il centrocampo bianconero si è rivelato comunque efficace. Se non altro rispetto all’idea di gioco voluta da Allegri. Segnando meno, tanto per fare un esempio, la Juventus ha bisogno di capitalizzare al massimo quanto prodotto. Vale a dire che, una volta in vantaggio, diventa fondamentale proteggere la retroguardia. Tanto che Locatelli diventa una sorta di difensore aggiunto. L’Inter, invece, spesso e volentieri si difende aggredendo e alzando il pressing. Çalhanoglu è prezioso nei recuperi, ma è fondamentalmente un costruttore. E, infatti, i nerazzurri risalgono il campo palleggiando, verticalizzando o cambiando lato, per sorprendere l’avversario. Ma con la Juve non sarà semplice sfruttare l’ampiezza, alla luce del modulo speculare. Le ripartenze degli avversari, fino allo scorso anno, erano il grande punto debole. Ora le coperture preventive scattano puntuali, al pari di una transizione difensiva che non è quasi mai in ritardo.
Dimarco vs Cambiaso
—La Juve è sempre molto attenta a non scoprirsi. Così attacca con meno uomini. Non mancano i momenti di aggressività e di pressing, ma mai per tutti i 90’. Rabiot, come già evidenziato, è un punto di riferimento fondamentale. Tanto che Allegri, nelle ultime settimane, lo ha preservato proprio per averlo a posto domenica sera a San Siro. Tuttavia, l’intesa che hanno costruito Cambiaso e McKennie è un altro tratto distintivo della mediana bianconera. Sanno scambiarsi la posizione e capita che l’avversario finisca stritolato tra i due. Dovranno fare attenzione, quindi, Mkhitaryan e Dimarco. Anche se quest’ultimo, se non contenuto in maniera adeguata è in grado di fare male con le sue invenzioni”, si legge.
(Fonte: Corriere dello Sport)
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA