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L’analisi del quotidiano è in media e non in valore assoluto, considerando il numero differenze degli impegni:
“Gli undici titolari dell’Inter (per minutaggio e perché di fatto lo sono nelle scelte di Inzaghi) hanno giocato complessivamente 21.995 minuti, come si evince dalle tabelle, a fronte dei 17.801 bianconeri. In valore assoluto ben otto nerazzurri hanno superato la soglia dei 2000 minuti (Thuram, Mikhitaryan, Barella, Sommer, Lautaro Martinez, Darmian, Acerbi e Calhanoglu). Tra gli juventini, invece, soltanto Bremer (2064 minuti) è stato in campo a tempo pieno, 22 volte su 22 titolare in campionato e mai sostituito, saltando soltanto gli ottavi di Coppa Italia con la Salernitana per turnover. Le cifre e i numeri cambiano totalmente andando a calcolare le medie per ogni giocatore. Simone, nell’arco delle 30 partite, ha coperto i 90 minuti al 74% con gli undici titolari; Max ha chiesto agli undici bianconeri di assorbire il 75% dell’impegno su 24 gare ufficiali”.
Inzaghi ha ruotato molto i suoi calciatori di movimento:
“Nell’Inter soltanto Sommer, il portiere, tiene la media dei 90 minuti a partita. Il pilastro della difesa resta Acerbi (81’ di media su 26 presenze) e non a caso Simone, rientrando da Riyad, lo ha lasciato inizialmente in panchina a Firenze. Lo voleva preservare per il match scudetto di San Siro. Stesso discorso per Dimarco, neppure entrato al Franchi, nonostante mancassero per squalifica Calhanoglu e Barella. L’esterno azzurro ha una media di 64 minuti in 25 presenze, un po’ perché con il suo costante movimento tende agli affaticamenti muscolari e va gestito, e in parte perché l’acquisto di Carlos Augusto (49 minuti di media in 29 presenze) come doppione nello stesso ruolo permette di organizzare la staffetta senza scendere di livello. Calhanoglu è l’unico centrocampista dell’Inter con una media superiore agli 80 minuti: lo stacco con Asllani, titolare in Serie A quest’anno per la prima volta a Firenze, è evidente. Barella si sta gestendo meglio, le sue partite durano poco più di un’ora (70’), perché negli ultimi 20 minuti Simone sgancia una freccia come Frattesi. Darmian, a causa dell’indisponibilità di Cuadrado e degli infortuni di Dumfries, è stato utilizzato più del previsto. L’incognita, pensando in prospettiva, è legata all’impiego costante di Lautaro Martinez (78 minuti) e Thuram (71). La differenza con la coppia di riserva è netta: Arnautovic (31) e Sanchez (30) sono sempre entrati nell’ultima mezz’ora o hanno giocato in Champions. Non a caso, l’Inter ha ceduto il primo posto del girone alla Real Sociedad”.
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