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Inter-Juve giocano anche per il futuro. Il club nerazzurro vuole tornare in alto e, per farlo, sfiderà i rivali di sempre anche sul mercato, ancor di più dopo l'arrivo a Milano di Marotta.
Come spiega La Gazzetta dello Sport "Il clamore delle grandi trattative è ancora lontano, ma le mosse incrociate di Inter e Juventus fanno già rumore: a prescindere dagli obiettivi (più o meno concreti) in comune. Pensi a Federico Chiesa o a Sandro Tonali e t’imbatti nelle immancabili schermaglie di Beppe Marotta e Piero Ausilio in antitesi a quelle di Fabio Paratici sulla sponda opposta. Vista con superficialità potrebbe sembrare la solita minestra, resa bollente dalla storica rivalità tra le due società. Invece stavolta va in onda una trama differente, con i dirigenti impegnati in una sfida personale sulle due sponde. Del resto sia Marotta che Paratici devono dimostrare di poter fare a meno l’uno dell’altro. E questo comprensibile moto d’orgoglio permette di apprezzare il lato umano di vicende che ormai siamo abituati a leggere (purtroppo) con la lente del cinismo".
"Non sfuggirà come proprio l’approdo di Marotta in nerazzurro sia stato il segnale di una novità significativa per il nostro calcio. Nel momento più aureo del dominio della Juventus, da Milano parte una controffensiva ben congegnata: con il preciso intento di programmare un futuro ambizioso. L’attuale strapotere tecnico bianconero va (ovviamente) di pari passo con il differenziale economico tra le due società. Un vantaggio ormai considerevole, frutto in maniera evidente delle capacità gestionali del club di Andrea Agnelli. Ma quel divario è anche l’effetto delle fragilità patite dai nerazzurri dal Triplete in poi. L’eclissi dell’era-Moratti e i tentennamenti della gestione Thohir, e il club di Corso Vittorio Emanuele è rimasto inghiottito tra le pene del fair play finanziario", si legge sulla rosea.
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