"Capitano dell’Inter. Attaccante prezioso per l’Argentina. Stakanovista. Lautaro Martinez, fiore all’occhiello dei nerazzurri, oltre che craque dell’Albiceleste, potrebbe disputare ben 61 partite totali nel 2024, tra club di appartenenza e la propria nazionale". Apre così Tuttosport il suo focus sul centravanti argentino, che non si ferma mai e ora è tornato in Argentina per le gare di qualificazione al Mondiale in patria. Si legge: "Nello specifico l’attaccante di Bahia Blanca, dallo scorso gennaio a luglio (cioè la seconda parte della passata stagione), ha messo insieme 31 gettoni complessivi: 17 in campionato con l’Inter, due in Champions contro l’Atletico Madrid e altrettante in Supercoppa Italiana (nella competizione vinta a inizio anno a Riad), a cui si devono poi sommare altre 10 gare, tra qualificazioni e Copa America, con la Seleccion.
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Inter, Lautaro stakanovista: “Non si ferma mai e il club si preoccupa perché…”
Un numero impressionante di incontri, che chiaramente fa pensare a nuovi record da battere e alle molteplici e possibili reti che la punta potrà segnare in tutte le manifestazioni, ma che altresì preoccupa e non lascia indifferenti, visto che maggiore è l’impiego di un qualsiasi calciatore e più alta è consequenzialmente la probabilità che l’atleta possa infortunarsi. La bravura di Lautaro, l’attaccamento alla maglia interista, ma pure a quella dell’Argentina, è insomma una sorta di tassa da pagare in Viale della Liberazione e soprattutto ad Appiano Gentile, dove lo staff nerazzurro lavora alacremente non solo sulla tattica, ma pure sulla condizione fisica di Martinez (e dei suoi compagni di squadra), con Lautaro che dunque dovrà necessariamente essere preservato in qualche occasione futura, viste le restanti 16 partite dell’Inter da qui al 2025 (11 di campionato, 4 di Champions e l’ottavo di finale secco di dicembre contro l’Udinese in Coppa Italia). Il tutto sempre tenendo a mente non solo lo stress fisico, ma anche quello mentale, visti gli interminabili viaggi oltreoceano che il calciatore è costretto a sobbarcarsi ogni qual volta risponde alla chiamata della sua nazionale".
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