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Francesco Acerbi ha analizzato molto bene ciò che è avvenuto ieri a San Siro. "Dopo il secondo gol l'Inter non ha più giocato. Fa un po' riflettere", ha dichiarato ai microfoni di Inter TV ammettendo il peso del fattore stanchezza. Superato il sessantesimo minuto di gioco per l'Inter è diventato tutto più difficile, nonostante i cambi. Inzaghi dovrà lavorare sulla gestione delle risorse concedendosi anche scelte fuori dagli schemi, ai quali è giustamente affezionato (perché finora hanno sempre funzionato). Nessuno meglio di lui può sapere quale giocatore è più in forma per una partita o per un'altra. Ma l'appannamento generale di ieri (con le poche e dovute eccezioni, Barella per esempio) ha messo - ad un certo punto della partita - in luce la mancanza di un trascinatore che, anche in assenza di forze, innescasse quella spinta verso il sacrificio che ti fa gettare il cuore oltre l'ostacolo. Questo preciso ruolo è solitamente di competenza di Lautaro, che ieri ha sofferto come tutti. La risposta alla sconfitta, che inevitabilmente brucia, è una sola e la trovate nelle Stories di un altro trascinatore di questa Inter, Marcus Thuram. Un giocatore che per questa Inter è sempre più imprescindibile. In campo ma anche fuori.
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