Mauro Icardi tornerà in campo a breve con la maglia dell'Inter? E' quello che tutti sperano, considerando le esigenze a livello numerico e tecnico. Prima, però, è necessario che Maurito ricucisca ogni rapporto logoro con i vari membri dello spogliatoio, come si legge sul Corriere dello Sport: "Come previsto, Mauro Icardi si è giocato la convocazione in Nazionale. Non mettendo piede in campo da metà febbraio, era infatti scontato che il suo nome non comparisse tra i convocati dell’Albiceleste. L’argentino dal 14 febbraio - il giorno successivo alla sua degradazione - fa fisioterapia per curare lo stato infiammatorio al ginocchio destro che fino ad allora non gli aveva impedito di giocare tre partite a settimana. Oggi, quando rivedrà i compagni alla Pinetina, Maurito proseguirà il lavoro in base alla tabella stilata con lo staff medico: decisione scontata anche perché un suo ritorno in gruppo avrebbe confermato le illazioni sul fatto che il problema fisico non fosse tanto grave da impedirgli di allenarsi con i compagni. L’incontro di mercoledì con Marotta, a cui hanno partecipato Maurito, Wanda e l’avvocato Nicoletti, è stato un primo passo per riportare l’attaccante in gruppo.
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Inter, l’incontro Icardi-Marotta il primo passo. Spogliatoio? Ora Mauro ha un obbligo
Il punto sulla questione legata a Mauro Icardi
Il fatto che Mauro abbia rinunciato alla pregiudiziale sulla fascia toglie dagli impicci la società: l’argomento era alquanto scottante e rischiava di aprire i primi focolai di crisi tra Marotta e Steven Zhang qualora l’argentino non avesse fatto passi indietro sulla carica di capitano. Il fatto che Icardi abbia deciso di non farne una guerra di religione ha chiuso il primo fronte di “lotta”, però resta aperta la ferita più grave, diventata sempre più purulenta nelle ultime settimane ed è legata ai rapporti con lo spogliatoio. Nonostante quanto fatto trapelare dall’entourage di Icardi, i giocatori sostengono che mai ci siano state delle scuse ai compagni e che mai Mauro - dopo essersi chiamato fuori - ha deciso di avere un confronto all’interno dello spogliatoio. La resa dei conti ora non è più rimandabile: Icardi - dopo aver ricucito con la società lo strappo sulla fascia - dovrà ora fare altrettanto con i colleghi che in queste settimane hanno remato controcorrente con la pressione psicologica dovuta agli effetti collaterali della tempesta mediatica nata dopo la degradazione dell’argentino. La pace dovrà essere firmata all’interno dello spogliatoio, non solo in società: in tal senso Samir Handanovic, a nome del gruppo, è stato chiarissimo con i dirigenti. Icardi, tra l’altro, dovrà pure chiarirsi con Spalletti con cui i rapporti sono ormai ai minimi storici".
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