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Romelu Lukaku contro Andrea Belotti. Dopo le rispettive esperienze in Nazionale, i due attaccanti tornano in Italia e si affrontano in Inter-Toro (si gioca domenica alle 15, al Meazza). Facile accostarli e metterli a confronto. Entrambi classe 1993, in comune il numero 9 e quel senso di responsabilità che trascina una squadra intera. E pure un popolo.
Dei due parla La Gazzetta dello Sport sottolineando dell'italiano: "Ha segnato contro la Bosnia. Il giocatore sembra esaltarsi nelle difficoltà. E non a caso, chissà, è rimasto a secco nell’unica partita giocata in estate in questo campionato, all’esordio contro la Fiorentina il 19 settembre. Per poi scatenarsi in autunno, che ha gli stessi colori dei granata: doppietta alla Dea, doppietta al Cagliari, un gol al Sassuolo (con assist) e uno alla Lazio. Il Torino ha segnato dodici gol in questo campionato, solo il Gallo sei: incidenza del 50% sulla produzione della squadra, migliore della Serie A insieme a Ibrahimovic (otto gol su sedici del Milan) e Ronaldo (sei su dodici, come Belotti)".
E poi c'è invece Lukaku. Per Conte un punto di riferimento assoluto. Stravoluto dall'allenatore, il belga ci ha messo poco a conquistare i cuori nerazzurri. È il volto dell'attacco interista e quando è in campo la differenza la fa eccome. Assente per infortunio contro Parma e Real Madrid, ha giocato solo un quarto d'ora nella gara con l'Atalanta. L'Inter ha segnato comunque, ma con lui ha una marcia in più. Per stazza, modo di giocare e gol segnati. "Con l’Inter siamo a 41 gol e 6 assist in 59 partite, già 7 reti in 8 presenze tra Serie A e Champions League in questa stagione", si legge sulla rosea. E anche per il ct del Belgio è stato essenziale: ha segnato una doppietta contro la Danimarca di Eriksen e ha portato i suoi alle Final Four di Nations League. Tra i due sarà sfida nella sfida.
(Fonte: gazzetta.it)
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