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Inter, Marotta vuole disciplina: un giocatore lo capì immediatamente. Icardi? L’ad ha addirittura dovuto…

Il Corriere dello Sport ripercorre i primi 365 giorni dell'ad in nerazzurro

Marco Astori

Esattamente un anno fa, il 13 dicembre 2018, Beppe Marotta veniva nominato amministratore delegato dell'area sportiva dell'Inter. Il Corriere dello Sport, nella sua edizione odierna, ripercorre i primi 365 giorni del dirigente, analizzandone scelte e impatto sull'ambiente: "Chiuso un po’ a sorpresa il rapporto con la Juventus, Steven Zhang ha subito pensato a lui per rafforzare la struttura dirigenziale della società. Contando, magari, anche sul suo desiderio di rivalsa. Già perché il grande obiettivo dell’Inter era e resta quello di contendere l’egemonia della Juventus in Italia. La coincidenza (negativa) è che, esattamente come 12 mesi fa, anche oggi, in casa nerazzurra, si deve buttare giù il boccone amaro di un’eliminazione dalla Champions. La delusione, però, stavolta è attenuata dal fatto che, in campionato, l’Inter è prima in classifica dopo 15 giornate, con la Juventus staccata di 2 lunghezze. Insomma, da questo punto di vista, il nuovo progetto targato Conte, voluto a tutti i costi da Marotta, è partito nel migliore dei modi.

Le scelte

Nei primi mesi, l’ex-dirigente bianconero ha dovuto calarsi nella nuova realtà. Ma sin dai primi giorni ha impresso la sua linea, improntata sulla disciplina e sul rispetto delle regole. Nainggolan fu il primo ad averne un assaggio, subendo un’esclusione e una multa pesante dopo l’ennesimo ritardo in allenamento. Ma il caso più emblematico resta quello di Icardi, degradato lo scorso febbraio dopo essere entrato in rotta di collisione con il resto del gruppo a causa delle esternazioni della moglie-agente. Marotta si è addirittura ritrovato a dover trattare con un legale, l’avvocato Nicoletti, a cui si era affidato l’attaccante per cercare di risolvere la situazione. Dopo quasi 2 mesi, Maurito è tornato in campo, ma era chiaro che per lui non ci sarebbe stato futuro alla Pinetina. E, infatti, seppure all’ultimo giorno di mercato, e dopo un lungo braccio di ferro, è finito in prestito al Paris Saint Germain. E con lui hanno fatto le valigie anche Nainggolan e Perisic.

I colpi

Evidentemente sono state tutte scelte forti. Ma Marotta è sempre andato avanti per la sua strada. La scorsa estate ha accontentato Conte andando a prendere Lukaku, costato più di qualsiasi altro giocatore della storia nerazzurra: 65 milioni di euro più 5 di bonus. Alla Pinetina, oltre a Godin, prenotato in precedenza, sono arrivati pure Barella, Sensi, Lazaro, Biraghi e Sanchez. L’unico obiettivo mancato, alla fine, è stato Dzeko. Ma in un certo senso è stato perfino meglio così, alla luce della clamorosa esplosione di Lautaro. Da oggi, quindi, comincia il secondo anno dell’era Marotta", conclude il quotidiano.

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