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Otto sconfitte a questo punto del campionato, sono tante, troppe. L'Inter è caduta per l'ennesima volta e sempre con una cosiddetta 'piccola', lo Spezia. Sul banco degli imputati è finito Simone Inzaghi. Naturale pensare che la gara di Champions contro il Porto sia fondamentale per il futuro del tecnico nerazzurro. "Il tempo, però, ha fatto sì che i dubbi esistano a prescindere da quel che accadrà martedì in Portogallo. E sono dubbi figli dei risultati e di un’Inter che non migliora. Che è uguale a se stessa. Perché, nel bene e nel male, anche l’allenatore è rimasto lo stesso che arrivò alla Pinetina nell’estate 2021", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"La preoccupazione è a tutti i livelli, a partire dalla presidenza, che pure ha sempre supportato l’allenatore. Ma il perché della distanza abissale che c’è tra il rendimento in coppa e quello in campionato dell’Inter è un qualcosa di cui l’allenatore deve rispondere. La società è convinta anche oggi, anche a fronte di questo Napoli, di aver allestito l’organico più forte della Serie A, che avrebbe dovuto almeno lottare per lo scudetto sino all’ultima giornata. Potenziale peraltro dimostrato a più riprese nelle grandi partite".
(Gazzetta dello Sport)
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