FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

primo piano

Inter e Milan aspettano il sì del Comune: primo termine il 10 ottobre. L’obiettivo dei club…

L'obiettivo dei due club è chiaro: giocare la prima partita nel nuovo stadio nel 2024

Gianni Pampinella

La presentazione dei due progetti rimasti in corsa, quelli di Populous e Manica/Sportium, è la dimostrazione che Inter e Milan fanno sul serio. I due club hanno fatto la loro mossa, adesso la palla passa al comune che dovrà pronunciarsi entro due settimane e il 10 ottobre è la prima scadenza. "Va ricordato che la dichiarazione di pubblico interesse non equivale all’approvazione definitiva del progetto, ma è il punto di partenza che mette in moto il processo che porterà alla costruzione dello stadio", si legge sulla gazzetta dello Sport. "Con il sì di Palazzo Marino Inter e Milan potranno presentare il progetto completo, con eventuali integrazioni e modifiche richieste dalla stessa amministrazione milanese: a questo punto dovranno passare altri 120/180 giorni per l’approvazione definitiva. Poi, entro altri 90 giorni ci sarà la gara pubblica per l’assegnazione del progetto, per la quale i due club, in qualità di proponenti, avranno un diritto di prelazione".

DEBUTTO -  "I tempi fissati da nerazzurri e rossoneri sono molto chiari. L’obiettivo delle società di proprietà di Suning ed Elliott è riuscire a costruire lo stadio entro la fine del 2023, giocare la prima partita nel 2024 e ospitare la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026, che al momento ha il Meazza come sede. Uno dei temi sui quali si giocherà la partita in Comune riguarda l’area intrattenimento. Inter e Milan, che su tutto il distretto San Siro avranno un diritto di superficie di 90 anni, per rientrare dagli investimenti hanno previsto un centro commerciale da 65.000 mq e altri spazi di circa 85.000 mq, con un indice volumetrico dello 0,70%, il doppio di quello previsto a San Siro: è qui che entra in gioco la legge sugli stadi, che permette di derogare il piano regolatore. Nel caso in cui Palazzo Marino non desse l’ok alla totalità delle opere extra-stadio, le società sarebbero costrette a rivedere il progetto".

(Gazzetta dello Sport)

tutte le notizie di