L’Inter annienta il Milan: la Supercoppa Italiana ieri non è mai stata in discussione. Lo sottolinea anche il Corriere della Sera oggi in edicola, che analizza la prova dei nerazzurri guidati da Simone Inzaghi, vincitori del primo trofeo stagionale.
primo piano
CorSera – Derby senza storia, l’Inter annienta il Milan. Inzaghi gongola, tutti i segnali
Derby senza storia
—“Un derby senza storia. L’Inter se lo aggiudica in scioltezza con una partenza fulminante, due gol nei primi 21 minuti e, oplà, il gioco è fatto: apre Dimarco, terzino con il cuore nerazzurro e allunga Dzeko, che non ha smarrito l’anima del campione. Nell’ultimo quarto d’ora, tanto per rendere meravigliosa la notte interista nel deserto, arriva il capolavoro di Lautaro Martinez, un esterno beffardo che fa sprofondare il Diavolo all’inferno. Il Milan è annientato. Una squadra in ginocchio. La batosta, pesantissima, allarga i confini della crisi e raddoppia il disagio per un periodo nero che sembra non finire mai. Fuori dalla Coppa Italia e sconfitto in Supercoppa, adesso Stefano Pioli è chiamato a raddrizzare in fretta la barca rossonera, recuperando, fisicamente e psicologicamente, una squadra che, come a Lecce, sbaglia l’approccio e poi si disintegra. Theo Hernandez e Giroud, finalisti al Mondiale e adesso a corto di benzina, sono lo specchio di una banda sfasciata. E martedì c’è la trasferta all’Olimpico contro la Lazio.
Inzaghi gongola
—Diverso è l’umore degli interisti. Simone Inzaghi, l’uomo delle finali, gongola. Ne ha vinte dieci, considerando anche quelle da giocatore, che diventano 13 infilando nel calderone la sua esperienza da allenatore della Primavera biancoceleste. A Milano è il terzo successo e può servire a dare una scossa e una svolta a questa stagione contraddittoria. La sua quarta Supercoppa, come i maestri Lippi e Capello, è un piccolo capolavoro di tattica, ma non solo. Simone sa come si preparano queste notti senza ritorno.
Tutti i segnali
—L’Inter festeggia la sua settima Supercoppa, tante quante il Milan, ed è pronta a rituffarsi in campionato con nuove energie. I segnali sono incoraggianti: ci sono gioco e anima e con questo Dzeko, il migliore in campo, Inzaghi può aspettare che Lukaku torni quello dei tempi di Conte. Tutto gira bene: Calhanoglu non fa rimpiangere Brozovic in regia, Barella è il solito motorino, i fluidificanti spingono e la difesa tiene. Ora basta non allentare la tensione come i nerazzurri hanno fatto colpevolmente dopo aver vinto contro il Napoli”, si legge sul quotidiano.
(Fonte: Corriere della Sera)
© RIPRODUZIONE RISERVATA