I nerazzurri, attesi da una trasferta storicamente complicata, cercano l'allungo in vetta
L'Inter ha una missione chiara: battere la Lazio e allungare sulla Juventus. I nerazzurri, però, sono attesi da una trasferta storicamente complicata, all'Olimpico hanno perso negli ultimi due impegni contro i biancocelesti. Repubblica sottolinea quali potrebbero essere le insidie per l'Inter.
"Sarri è storicamente bravo ad affrontare le squadre schierate con la difesa a tre. La Lazio ha guadagnato in fiducia, centrando la qualificazione agli ottavi di Champions. E per Inzaghi, arrivato a Formello nel 1999 e fermatosi lì fino al 2020, quella con il proprio passato è sempre una sfida emotivamente intensa. Il tecnico interista ha “un sistema nervoso d’acciaio”, secondo la confidenza di uno dei suoi giocatori, ma è indubbio che incontrare quella che è stata la sua squadra per 21 anni, fra campo e panchina, non possa lasciarlo indifferente".
"Finora l’Inter ha reagito benissimo alla pressione di dovere spesso rispondere alle vittorie della Juventus nello stesso weekend. Per ben cinque volte i nerazzurri si sono trovati a dovere vincere, dopo che lo avevano fatto i bianconeri, per recuperare la testa del campionato. Questa volta non ce ne sarà bisogno. Anche perdendo a Roma, la squadra di Inzaghi rimarrebbe in vetta. Vedremo se, senza una Juve vincente a fare da lepre meccanica nelle corse per cani, i giocatori interisti sapranno lo stesso motivarsi".
"Se l’Inter vincerà a Roma, probabilmente Inzaghi metterà di nuovo a tacere i suoi (ormai pochi) detrattori, che non gli perdonano il turnover (peraltro molto contenuto) nella partita finita 0-0 a San Siro contro la Real Sociedad. Per contro Inzaghi all’Olimpico potrà o contare sulla freschezza di alcuni dei suoi uomini migliori. Lautaro in coppa ha giocato appena 31 minuti, Thuram si è fermato a 65, Barella è stato in campo mezz’ora e anche Çalhanoglu ha riposato nel finale".