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Inter, titolo possibile? Sei motivi per crederci. Focalizzato l’obiettivo, c’è patto di ferro

Eva A. Provenzano

Conte e i suoi hanno psicologicamente recuperato lo svantaggio da Lazio e Juve e possono viaggiare a fari spenti

La premessa è che nessuno è mai riuscito a recuperare tanti punti in dodici giornate. Serve un'impresa, ma l'Inter può credere allo scudetto? Secondo La Gazzetta dello Sport sì  e ci sono sei buoni motivi per farlo.

L'OBIETTIVO - Bisogna innanzitutto fissare l'obiettivo da raggiungere. È quello della squadra di Conte è arrivare alla 34esima giornata a ridosso di Juve e Lazio. Per questo nel mirino dell'allenatore ci sono le prossime 7 gare. Si giocherà contro Sassuolo, Parma, Brescia, Bologna, Verona, Torino e Spal. All'andata sei su sette vinte e una pareggiata. Se a Roma-Inter si arrivasse ad una sola partita di distacco da Juve e Lazio, con lo scontro diretto ancora da giocare, ci si potrebbe giocare il titolo. "Serve una full immersion. E c’è bisogno pure di un po’ di fortuna, certo. Ma chi non mira alto, alla fine non vince. «È la vita!», come urlava Conte in panchina domenica", scrive la rosea.

PATTO DI FERRO - È un legame forte quello che si è instaurato tra Conte e i suoi uomini. Il tecnico sta cercando di cambiare la loro mentalità, sta cercando di far ragionare i suoi come una squadra che deve lottare per restare al vertice. "È come quel pilota, di Formula 1 o di MotoGP, che alla fine il vince il Mondiale più con i piazzamenti che con le vittorie. Ecco, l’Inter si è convinta che si può fare, Conte l’ha trasmesso ai suoi". Lukaku per esempio si è girato per chiedere scusa quando ha sbagliato un movimento ed Eriksen, alla domanda su cosa può migliorare, ha dato la risposta identica a quella dell'allenatore: "Devo segnare di più". È un lavoro che serve anche per il futuro.

NESSUN OBBLIGO - La squadra di Conte può viaggiare sulle ali della leggerezza. Le pressioni erano sulla vittoria della Coppa Italia, ora i nerazzurri possono procedere a fari spenti, sostiene il giornale sportivo. Dopo le sconfitte con Juventus e Lazio tutti si sono convinti che ormai l'Inter è lontana dalla corsa per il titolo. Ma l'Inter può ancora dimostrare che avevano torto. E può farlo a fari spenti.

L'INNESTO - Una carta in più potrebbe essere l'inserimento di Eriksen. La qualità al centro del gioco dei nerazzurri per arrivare al gol con più facilità. In un contesto difficile come questo, gare ogni tre giorni, caldo e incognite varie, potranno fare la differenza i singoli. E il danese ha colpi importanti da poter sfoderare. E quei due davanti gli possono dare una mano. Con Sanchez pronto a dire la sua quando serve.

PREPARAZIONE - La squadra era andata in down a febbraio. Il lockdown ha avuto pochi lati positivi, tra questi il fatto che si è potuto dare via ad una nuova preparazione. Innanzitutto quella riservata ai giocatori a casa con programmi personalizzati e riunioni tecniche con Zoom. Quando i nerazzurri sono tornati ad Appiano, Conte ha ricominciato a prepararli come ad agosto.

DIMENTICARE - La doppia mazzata arrivata con le sconfitte subite contro Inter e Lazio aveva fatto pensare ad un tracollo. C'è stato il tempo di rimettersi psicologicamente, di dimenticare quel momento e di ripartire con una vittoria. Ora ogni partita è da giocare fino in fondo, come ha lasciato subito intendere Lukaku dopo il gol segnato alla Samp. I giocatori di Conte sanno che non possono sbagliare niente se non vogliono rimanere a guardare in questa estate. Poi ci sarà anche tempo per il mercato. Pure Lautaro lo sa. 

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)