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L'operazione, qualora l'Inter volesse davvero andare avanti, si preannuncia molto complicata. Per il valore del giocatore e per il fatto che, per il Milan, vendere uno come Suso ai rivali cittadini sarebbe una sconfitta clamorosa di fronte ai propri tifosi. Ecco perché i rossoneri sono pronti ad alzare un muro, agevolati dal fatto che la clausola rescissoria presente nel contratto del giocatore di 38 milioni di euro è valida solo per l'estero:
"Suso costa trentotto milioni oppure molti di più, dipende da chi si fa avanti. Se l’interessato arriva dall’estero è giusto agevolare la trattativa: in questo caso vale il prezzo scritto sulla clausola rescissoria, appunto 38 milioni di euro. Se invece arriva dall’Italia tanta cortesia non sarà usata: il prezzo non vale per il Napoli, la prima tra le italiane a farsi avanti, e a maggior ragione non vale per l’Inter che per formalizzare un’offerta deve al massimo attraversare la città. Non vale, in generale, per tutte le italiane che dovessero pensare di proporsi: la clausola rescissoria, inserita a settembre scorso al momento del rinnovo del contratto, parla solo lingue straniere e non comprende l’italiano. Per questo motivo il Milan si sente sicuro della sua difesa nel primo derby della stagione: se l’Inter si farà avanti, anche la linea rossonera sarà pronta a scattare".
A cambiare le carte in tavola, però, potrebbe essere l'esclusione del Milan dalle coppe europee: "Certo che poter arredare l’abitazione con un possibile trofeo europeo sarebbe un discorso, mentre doversi limitare a guardare le coppe dalla televisione di casa tutto un altro (...). Suso non smania per andarsene ma tra la possibilità di giocare in Champions e quella di restare confinato in campionato ci penserebbe bene: a maggior ragione se non dovesse nemmeno traslocare".
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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