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"Magari si corre il rischio di sembrare un po’ troppo cinici, nel sottolineare come il caso Nainggolan abbia di fatto mediaticamente nascosto i problemi dell’Inter tutta, dopo il pareggio di Verona che ha mandato di traverso il cenone di Natale. No, forse non siamo a questo livello di strategia. Però una cosa è certa: l’Inter ha cambiato marcia. Non in campo, dove la frenata è evidente. Ma le vittorie si costruiscono fuori, la partita è l’ultimo anello della catena". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito al lavoro di Giuseppe Marotta nel cercare di risolvere il caso Nainggolan. "Sembra l’interior design che entra in una casa e comincia a rivoluzionare l’arredamento partendo dagli elementi principali: dove lo metto il letto? E quel tavolo? Tempo dieci giorni, tanto è bastato per accelerare e sistemare pubblicamente la moglie-agente del capitano della squadra, l’acquisto copertina dell’ultimo mercato, oltre che – in maniera più silenziosa – suggerire all’allenatore della stessa squadra una dialettica meno aggressiva, dunque un profilo più basso. Icardi, Nainggolan e Spalletti: altro che ingresso soft, Marotta ha preso in mano l’Inter, riordinato la spina dorsale del club e imposto immediatamente una linea di condotta più rigida", sottolinea la Rosea.
INVERSIONE A U - La decisione è stata presa di comune accordo con Piero Ausilio nel corso del pranzo di ieri ad Appiano ma è stato Marotta ad imporre un'inversione a U come avvenuto alla Juventus con Bonucci per la sfida contro il Porto. "Tenere la barra dritta, primo comandamento del regolamento Marotta: non esistono deroghe, perché così si rafforza il concetto di gruppo. E Nainggolan ieri è stato punito nel rispetto dei suoi stessi compagni di squadra. La svolta, peraltro, è anche dal punto di vista comunicativo. L’Inter ha deciso di mettere fine al vociare intorno a Nainggolan prendendo di petto la situazione: se le regole sono chiare, la comunicazione che ne deriva segue lo stesso passo", scrive La Gazzetta dello Sport.
MESSAGGIO CHIARO - Ora l'Inter e Nainggolan rischiano di separarsi già a gennaio e questo rappresenterebbe uno smacco al mercato estivo nerazzurro, visti i quasi 40 mln investiti per l'ex centrocampista della Roma. " Il messaggio – indiretto fino a un certo punto – arriva fino a Spalletti, che l’estate scorsa fece di tutto per portare Radja a Milano, fino al punto di dire sì al sacrificio di Zaniolo. L’Inter fu messa alle corde, Spalletti voleva fortemente il belga, quindi i nerazzurri furono costretti a dire di sì». Sono passati sei mesi, sembra una vita. A maggior ragione se a volte bastano appena dieci giorni per cambiare la musica", chiosa la Rosea.
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