E' stato un po' il derby degli amarcord: il tris di Icardi ha ricordato quello di Milito, la straordinaria azione di Vecino all'89' ha fatto tornare alla mente quella famosa galoppata di Javier Zanetti nel finale, sempre nel 2012. E' stata a tratti sontuosa la prestazione dell'uruguaiano: da mezzala nel primo tempo, da trequartista nel secondo. E Spalletti, come sottolinea La Gazzetta dello Sport, se lo gode in formato Nainggolan: "Con il calo fisico di Borja Valero nella ripresa, sale in cattedra Vecino che prende per mano i compagni. Ha energie, coraggioebuone geometrie: recupera il pallone, lo porge sull’esternoepoi si butta in area per ricevere il cross (sempre che prima di lui non arrivi un certo Icardi...). I centrocampisti del Milan faticano ad arginare le cavalcate di Vecino e difficilmente, quando vanno all’arrembaggio, lo superano. Un po’ mediano e un po’ mezzala: perfetta interpretazione del ruolo in chiave moderna".
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Inter, nel derby la chiave è stata l’aggressività: Vecino è salito in cattedra con…
Grande partita anche dell'uruguaiano, che ha regalato sprazzi di grande fisicità e dinamismo
"L’Inter - analizza la Rosea - che ha qualità individuali superiori ai rossoneri, deve ancora diventare una squadra 'spallettiana'. Prendiamo i centrocampisti Vecino e Gagliardini. Il primo interpreta benissimo il ruolo, argina e riparte con forza e con idee. Gagliardini, invece, dopo aver ben controllato Kessie nel primo tempo, va in bambola con Suso (schierato da mezzala nella ripresa) e, in generale, è troppo passivo: aspetta che gli avversari costruiscano e invece dovrebbe anticipare le loro giocate e tentare di rubare il pallone. Nel calcio di oggi il pressing, se è allenato e organizzato, risulta fondamentale. I nerazzurri tendono ancora troppo spesso ad arretrare. Il baricentro medio è 'basso': 49,7 metri. E per fortuna che, seguendo la lezione di Spalletti, i giocatori riescono a compattarsi in modo che la squadra non si allunghi".
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