L'Inter ha speso una fortuna per Gabigol. Quasi 30 milioni per il cartellino, 4 di commissioni e 3 netti al giocatore per cinque anni. L'Inter, nello scegliere l'ex Santos, è caduta in una sorta di "trappola" dei tanti agenti e intermediari? No, secondo la Gazzetta dello Sport, che spiega: "Il suo unico gol segnato, seppur decisivo a Bologna, non muta il giudizio su di lui. Ha voglia, ha talento, ma va impiegato con più continuità e soprattutto deve imparare a lavorare con una maggiore assiduità lungo le settimane di allenamento. La famiglia Zhang non è stata attirata in una trappola. Quando le è stato presentato Gabigol, il brasiliano era in corsa per vincere l’Olimpiade con il Brasile e tra i giovani emergenti in patria veniva solo dopo Gabriel Jesus. Nessuno ha costretto la proprietà ad acquistarlo, semplicemente chi ha stretto i contatti con Suning in quel periodo godeva di un’estesa fiducia per gli acquisti effettuati in favore del Jiangsu. Il club cinese, all’epoca, con Ramires, Jo e Alex Teixeira era in zona Champions asiatica e gli investimenti stavano dando i loro frutti. Ecco perché la famiglia Zhang ha provato ad applicare all’Inter il modello Jiangsu".
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Inter, nessuna trappola per Suning su Gabigol: ecco perché hanno investito su di lui
L'investimento dell'Inter su Gabigol non sta pagando per il momento. Ma Suning non è stata 'incastrata'
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