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Altroché turnover
—Complice il calcio d’inizio a un orario da Champions League (le 21) decisivo sarà l’ultimo allenamento previsto in mattinata alla Pinetina. Certo è che Simone Inzaghi non ha lasciato nulla al caso nel preparare la partita: a renderlo inquieto c’è anche il fatto di non avere le coordinate sull’avversario, considerato che quella a San Siro sarà la prima gara della Salernitana dopo l’esonero del fratello Pippo a favore di Fabio Liverani. Salernitana che, nonostante sia ultimissima in classifica, nelle ultime tre trasferte ha raccolto una vittoria (a Verona), un pareggio, 0-0 con il Torino mentre a Napoli ha sì perso, ma per un gol al minuto 96 di Rrahmani. Il rischio, con la Champions all’orizzonte è che ci sia un calo di tensione nella truppa, da qui la decisione di portare tutti in ritiro e di tenere la squadra sulla corda. Convinzione dell’allenatore è che il modo migliore per presentarsi alla sfida con l’Atletico sia quello di mantenere immacolato il ruolino di vittorie nel nuovo anno (con quella a Roma, Supercoppa compresa, siamo arrivati a sette su sette) questo anche a prescindere dalla possibilità di mandare per una notte la Juve a -10 perché tutti ad Appiano sono convinti, nonostante i facili trionfalismi, che la corsa per lo scudetto sia ancora molto lunga e complicata dall’ingresso sulla scena della Champions, dove Inzaghi vuole fortissimamente provare a tornare in finale per “vendicare” il ko di Istanbul.
La lezione del passato
—A spingere l’Inter - complice il tempo festivo (a Milano sono i giorni del Carnevale) ci sarà un San Siro praticamente tutto esaurito: a ieri erano già stati venduti oltre 72mila biglietti. Fresco nella mente di Inzaghi è pure il ricordo dell’ultima gara casalinga giocata contro una squadra di bassa classifica, quella con il Verona del 6 gennaio, decisa da un gol di Frattesi e - soprattutto - dal rigore calciato sul palo da Henry al decimo minuto di recupero.
Stasera Frattesi sarà arruolabile per la panchina mentre per Acerbi si dovrà aspettare nella migliore delle ipotesi il recupero con l’Atalanta, altra sfida che inquieta un po’ tutti ad Appiano ma che comunque toglierà quel famigerato asterisco dalla classifica. Da quella sera tutto sarà più chiaro, ma prima Inzaghi non ha intenzione di togliere il piede dall’acceleratore anche perché l’allenatore ha ancora bene in mente la crisi di rendimento che ha rallentato la squadra sempre dalla 24ª alla 31ª giornata nei suoi primi due campionati all’Inter: il primo anno con 7 punti in 7 giornate, il secondo con la miseria di 4 punti raggranellati. Nulla fa pensare che pure quest’anno possa esserci una simile eclissi di risultati, però la lezione va comunque tenuta a mente. Altro buon motivo per considerare la Salernitana al pari di Juve e Roma, ma su questo - alla luce di tutte le decisioni prese da Inzaghi nelle ultime 24 ore - c’è la garanzia che in campo si presenterà l’Inter tirata a lucido vista nei due big match, conclusi con altrettante vittorie che hanno dato vita al primo importante strappo nella corsa che porta allo scudetto”, si legge.
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