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"Ieri Allegri ha osato troppo poco. Se davvero l’obbiettivo è un posto Champions, quasi blindato, perché non presentare una Juve più coraggiosa e propositiva? A una squadra giovane avrebbe dovuto chiedere una notte sfacciata, anche a costo di prendere più rischi. I mezzi per farlo ce li aveva. L’avrebbe fatta crescere comunque in autostima. Invece le ha chiesto di restare rintanata dietro, chiusa in casa come i tre porcellini, e l’ha rimpicciolita ancora di più ai piedi dell’Inter. Mezzo tiro in porta in 96’. Che senso ha lanciare Yildiz e poi impedire alla squadra di accompagnarlo? Il ragazzino è stato esposto a una figuraccia. Vlahovic pure. Tanto valeva partire subito con Chiesa che risale il campo e attacca la profondità anche da solo. Szczesny, Bremer e McKennie i migliori. Allegri il più sconfitto".
"In 96’ ha spedito tra i pali un solo mezzo tiro, calciato da Vlahovic e arrivato lento tra i guanti di Sommer, come un pallone bucato. La Juve poteva fare di più e Allegri osare di più. I bianconeri possono anche ripetersi: «In fondo, abbiamo perso solo su autogol». In realtà, il risultato è la cosa migliore che portano a casa. Hanno toccato con mano nel confronto diretto che quel golletto di differenza nasconde un baratro di valori tecnici e di personalità", aggiunge Gazzetta.
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