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Sponsor
—Come noto, il percorso virtuoso imboccato nell’ultimo triennio, dovrebbe portare al pareggio di bilancio al termine dell’esercizio 2024/25. Si tratta di un eccellente risultato considerato che al 20 giugno 2021 si era registrata una perdita di 245 milioni. È stato raggiunto, però, anche grazie a cessioni eccellenti (Lukaku, Hakimi e Onana), senza dimenticare poi i ricchi premi ottenuti dall’Uefa per la finale di Champions raggiunta nel giugno 2023. E nella prossima stagione si aggiungeranno pure quelli del nuovo Mondiale per club, peraltro ancora da quantificare (si ipotizzano 50 milioni). Beh, il traguardo è che l’Inter riesca ad autofinanziarsi senza la necessità di exploit sportivi o sacrificando i campioni. Significa, quindi, incrementare i ricavi commerciali, aumentando e ottenendo di più dagli sponsor, sfruttando magari proprio i nuovi canali che la stessa Oaktree potrebbe offrire.
Bivio stadio
—Tra le voci più significative nei ricavi, ci sono evidentemente quelli da stadio, letteralmente esplosi negli ultimi anni fino ad arrivare ad oltre 80 milioni. Ma quella cifra può ancora crescere con un impianto di proprietà. Ecco perché Oaktree vuole un’accelerazione su questo fronte. Tanto più che ormai siamo ridosso di un bivio, visto che WeBuild entro la fine di giugno completerà il suo studio di fattibilità per la ristrutturazione di San Siro senza riduzione di capienza. A quel punto, si tratterà di decidere se non cambiare “casa”, ma divenendone proprietari (insieme al Milan?), oppure se dedicarsi alla realizzazione di uno stadio tutto nuovo nell’area di Rozzano, dove la prelazione è stata prorogata fino alla fine dell’anno. Peraltro, il ramo immobiliare è uno dei business di Oaktree, che anche da questo punto di vista garantisce mezzi superiori rispetto a Suning”, si legge.
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