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La svolta sugli investimenti nel calcio decisa dal governo cinese potrebbe forti ripercussioni anche sull'Inter. Il gruppo Suning, proprietario del club nerazzurro, non farebbe eccezione, e dopo il crollo dei ricavi dovuto alla pandemia di Covid-19 sarebbe costretto a un nuovo taglio degli investimenti. Così scrive Tuttosport:
"Dalla Cina continuano ad arrivare segnali poco incoraggianti sull'atteggiamento del governo di Pechino nei confronti del calcio. A metà dicembre è stato introdotto un drastico tetto agli ingaggi dei calciatori, fissato a 3 milioni di euro lordi. Pochi giorni dopo, è entrata in vigore un'altra misura: non sarà più possibile legare il nome della proprietà a quello della squadra. Quindi dovranno cambiare le denominazioni Guangzhou Evergrande o Jiangsu Suning, per citare le finaliste dell'ultimo campionato. È l'ennesima stretta del partito comunista cinese sugli investimenti nel calcio".
CAMBIO DI STRATEGIA - "I grandi gruppi cinesi avevano interesse ad acquistare club della massima divisione per pubblicizzare le proprie aziende in tutto il mondo, comprando calciatori molto noti. Così cadono entrambi i presupposti: basta stelle e stop alla risonanza internazionale del marchio. Non a caso, iniziano a circolare indiscrezioni sulla possibile uscita di scena delle multinazionali cinesi dal calcio tramite la cessione dei club. Non farebbe eccezione nemmeno Suning con lo Jiangsu: la famiglia Zhang potrebbe prendere in considerazione eventuali offerte per la squadra di Nanchino. Ma queste indiscrezioni non vengono confermate".
MERCATO A ZERO - "Di sicuro questo crescente sfavore del governo cinese verso il calcio si riflette sulle possibilità di Suning sul mercato di gennaio dell'Inter. È la conferma della necessità di una campagna acquisti a saldo zero. Concetti che saranno ribaditi ad Antonio Conte nel vertice in programma domani alla ripresa degli allenamenti ad Appiano Gentile. L'allenatore, consapevole della situazione, farà il punto con la dirigenza. Non si sa ancora se ci sarà Steven Zhang collegato da Nanchino. Non sarà una riunione cruciale come quella di Villa Bellini a fine agosto, quando in agenda c'era la permanenza del tecnico salentino. Sarà un incontro importante, perché arriva a pochi giorni dal via della sessione invernale, ma non più di tanti appuntamenti di confronto tra Conte, Beppe Marotta e Piero Ausilio. L'imperativo, a maggior ragione dopo le ultime novità dall'Asia, è quello di vendere prima di comprare".
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