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La Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina si è soffermata sulla positiva prestazione di Ivan Perisic in Chievo-Inter: "Il Chievo comunque gli porta bene (segnati 6 gol nelle ultime 4 partite, 3 un anno fa nel 5-0 di inizio dicembre). Col Chievo Ivan è tornato, se non «terribile», almeno il vero Perisic. Decisivo in fase offensiva, senza rinunciare alle nuove armi della sua dotazione: quando infatti Spalletti decide di passare al 3-5-2 il croato torna a interpretare il ruolo di esterno «a tutta fascia». Il dato sulle palle recuperate (9) e dei duelli aerei vinti (5) sono primato di squadra, ma anche segno di una efficacia multiforme. Spalletti è sempre più convinto che quello sia il suo posto: «Lui gioca bene in quel ruolo, ha le caratteristiche per aiutarci in tutte e due le fasi». Certo, la cosa implica dei sacrifici, implica tanta corsa: 11 km e 374 metri ieri, terzo fra i nerazzurri (dietro Brozovic e Vrsaljko). La cosa era stata segnalata come possibile causa dell’appannamento offensivo. Perché Perisic si è fatto attendere a lungo: sono passati 112 giorni e 33 conclusioni dall’ultimo gol (al Bologna il 1° settembre) . Un passaggio a vuoto, dopo le glorie mondiali, che ha innervosito lui e innervosito i tifosi".
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