"È l’ossessione, infine, di un gruppo rinnovato guidato da Lautaro e Calhanoglu. Il turco è il simbolo dell’era Inzaghi, oltre che il regista più preciso del campionato. A Inzaghi non resta che continuare a correre. Anche l’Inter di Conte aveva come prima rivale, potenziale, la Juventus. Quella squadra segnò la fine di un’era bianconera. Questa, di Inzaghi, punta lo scudetto fin dal primo giorni di ritiro. In casa o fuori, l’atteggiamento non cambia: la direzione è giusta, ora “basta” non rallentare", aggiunge il quotidiano.
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