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Inter, Inzaghi sfrutta tutta la rosa. Da De Vrij a Frattesi, ‘seconde linee’ ora fondamentali

Andrea Della Sala Redattore 
Con l'Atletico l'Inter ha accelerato nel secondo tempo anche grazie all'ottimo ingresso di chi era in panchina

La vittoria con l'Atletico ha messo in luce la profondità della rosa dell'Inter. Inzaghi si affida quasi sempre ai suoi titolarissimi, ma quando pesca dalla panchina non sbaglia quasi mai. Segno che il tecnico sta tenendo tutti sulla corda e che il lavoro svolto fin qui è stato ottimale.

"Stefan de Vrij nelle prime stagioni interiste era titolare fisso. Poi la scorsa stagione non sui suoi livelli. Andato in scadenza a giugno, ha deciso di restare ed è tornato quello dei bei tempi: bravo nelle letture, aggressivo in marcatura e concentrato. Ora viaggia alla media del 6,28 e contro l’Atletico si è confermato contro un Griezmann tecnico, scaltro e bravo a non dare punti di riferimento. De Vrij ha contribuito al 21° clean sheet stagionale nerazzurro (su 34 gare). Per lui solo due sbavature, ma sulla prima ha rimediato chiudendo alla grande su Llorente mentre sulla seconda Morata di testa non ha trovato la porta. Nel finale di stagione Stefan sarà fondamentale, perché quando avrà recuperato Acerbi servirà anche come vice Bastoni", analizza La Gazzetta dello sport.

"In quel ruolo si è adattato alla grande anche Carlos Augusto. Il brasiliano in estate aveva scelto l’Inter anche per giocare la Champions e ieri si è confermato un trattore in entrambe le fasi. Una sua chiusura su Griezmann ha strappato l’ovazione del Meazza, quasi quanto l’assist a Thuram per stappare il match con la Salernitana. Se andrà avanti in Europa e dovrà giocare ogni tre giorni, soprattutto in un ruolo così dispendioso, per Inzaghi sarà fondamentale poter contare su un pari grado di Dimarco. Discorso che vale anche a destra, dove si è rivisto il vero Dumfries proprio nella notte in cui Darmian è andato stranamente in affanno. Quando sta bene, l’olandese ha un passo che può fare la differenza e che vale doppio perché in pochi saltano l’uomo".

"E poi c’è Frattesi, che produce energia sufficiente a illuminare San Siro. Delle 19 gare di A in cui è stato a disposizione ne ha giocate solo due da titolare per “colpa” di Barella e Miki? Poco importa, lui è un microonde cui basta poco per scaldarsi e scaldare. Dal gol della manita nel derby alla perla di Lisbona, fino al graffio nel recupero col Verona che ha acceso un 2024 di sole vittorie, Davide non tradisce mai. Martedì tornava in campo dopo 20 giorni. Sette minuti per annusare l’aria, poi il break che ha aperto il campo per Lautaro, sul cui tiro parato da Oblak si è avventato Arnautovic. Domenica a Lecce toccherà a lui dal 1’", aggiunge Gazzetta.



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