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Inter, Pereira: “Un episodio fu come una pugnalata alla schiena. Un dirigente entrò…”

Il giocatore ripercorre la sua carriera in nerazzurro

Gianni Pampinella

È stata assolutamente da dimenticare l'esperienza all'Inter di Alvaro Pereira. Arrivato nell'estate del 2012 dopo una lunga trattativa col Porto, ma già nel gennaio del 2014 lascia l'Inter dopo aver collezionato 46 presenze e 1 gol. Il giocatore ripercorre così la sua esperienza a Milano: "Non era il momento migliore per partire. Sono arrivato all'Inter che arrivava da un Triplete, era in ricostruzione e aveva una mentalità diversa. Al Porto quando si vinceva sembrava Disneyland, quando perdevi era la terza guerra mondiale. All'Inter tutto era diverso. In una partita contro l'Atalanta, perdevamo 3-0 e alla fine abbiamo quasi rimontato con la partita che è finita 3-2. Alla fine della gara, un dirigente è entrato nello spogliatoio, si è congratulato con noi e ha detto: "Non possiamo sempre vincere". Per me è stata una pugnalata alla schiena. Sapevo dove ero e che dovevamo vincere ogni partita"

"Volevo continuare a svolgere lo stesso ruolo che avevo in Portogallo, ma era difficile adattarsi al calcio italiano e all'idea di aspettare l'avversario. Al Porto giocavamo con un 433 ed entravamo in campo per dominare i rivali: attaccavamo per 90 minuti. In Italia non mi sono distinto molto, so che avrei potuto dare molto di più all'Inter".

(Abola)

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