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Senza la spina dorsale della squadra il tecnico non può togliere anche capitan Lautaro, che del resto è sempre contento di fare da guida e magari arrivare a quota 21 gol come un anno fa (ora è a 20), ma dopo appena 25 partite. Proprio con il Lecce nella gara d’andata pre natalizia senza Lautaro si era intuito che l’argentino è insostituibile. E Calhanoglu, che si è appena autoproclamato «miglior regista del mondo», ci va molto vicino, perché entrambi sono il motore del gioco offensivo e anche della fase difensiva, che inizia con l’enorme lavoro del Toro. Accanto a lui in attacco è il momento di Sanchez, favorito su Arnautovic e atteso a delle conferme considerato che dalla panchina si alza quasi sempre con il piglio e le intuizioni giuste.
Le uniche due volte che il turnover è stato così ampio da considerare anche il portiere di riserva Audero e Asllani in campo assieme non sono andate molto bene: 3-3 a Lisbona col Benfica dopo il 3-0 choc del primo tempo e sconfitta ai supplementari in rimonta col Bologna in Coppa Italia. Il portiere avrà voglia di riscatto, ma davanti a sé avrà anche una difesa inedita con Bisseck, De Vrij e Carlos Augusto. In mezzo dovrebbe riposare Barella, dentro quindi Frattesi. Con Asllani favorito su Calhanoglu non al meglio. Sulle fasce ci sono più certezze con Dimarco e Dumfries. E l’ultimo arrivato Buchanan che scalpita per giocare almeno il doppio dello spezzone di 15’ del suo esordio con la Salernitana. Il canadese si può disimpegnare sia a destra che a sinistra e il suo contributo, dopo quasi due mesi sui banchi di Appiano, può essere utile per dare un po’ di riposo nel ruolo più dispendioso del sistema inzaghiano.
Oltre a un barometro che segna tempesta, l’Inter trova un avversario ferito, che ha perso cinque delle ultime sei partite e ha il timore di venire coinvolto nella lotta salvezza dopo aver mantenuto fin dall’inizio un ritmo che l’ha tenuta sempre a distanza di sicurezza dalle zone più pericolose. D’Aversa però ritrova il leader difensivo Baschirotto e in attacco il velocissimo Banda, uno che come animali da compagnia ha due ghepardi.
«I numeri ci dicono che è impossibile fare risultato, ma nel calcio di impossibile non c’è nulla» chiosa il tecnico del Lecce. I numeri però dicono anche che vincere sempre non è un’impresa facile. E se c’è un giorno per provare a fare lo sgambetto all’Inter e fermarne la fuga forsennata, probabilmente è questo. Ma proprio quando gli allarmi sono già scattati — per le assenze di troppi big — le grandi squadre spesso si fanno trovare pronte", si legge.
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